Pignon-Ernest, Ernest

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Artista francese esponente del movimento Fluxus e del situazionismo (n. Nizza 1942). La sua ricerca artistica è volta all’indagine sulle memorie dei luoghi, che l’artista rievoca suggestivamente attraverso allestimenti site-specific di poster, disegni e serigrafie. La sua predilezione per la creazione di opere in forte attinenza con il luogo di destinazione, l’impegno politico, culturale e sociale dimostrato nel suo lavoro, in aggiunta a un approccio situazionista e spiazzante delle sue installazioni effimere, fanno sì che P. sia oggi considerato fra i precursori del movimento street art. Il primo progetto in strada risale al 1966 e riguarda la realizzazione sull’altopiano di Albion di una serie di stencil raffiguranti vittime del disastro nucleare di Hiroshima, in risposta critica alla creazione di una base di lancio per missili nucleari nelle zona.  Il profondo legame fra opera e contesto diventa da questo momento fondamentale per P., che rifiuta l’art system preferendo esprimersi direttamente nei luoghi d’ispirazione. Con questo spirito nascono anche i progetti successivi, come il grande allestimento di poster realizzato in occasione del centenario della Comune parigina (1971) o nelle opere realizzate nella cittadina di Certaldo (Firenze) in omaggio a Boccaccio e Pasolini (1980). All’intellettuale italiano P. ha inoltre dedicato nel 2015 una serie di poster affissi nei luoghi di pasoliniana memoria che lo ritraggono in una drammatica Pietà. Dal progetto è stato tratto un documentario dal titolo Se torno realizzato dal Colletivo Sikozel. L’interesse per la cultura italiana e mediterranea porta l’artista a compiere numerosi viaggi, fra cui l’interessante soggiorno a Napoli fra il 1988 e il 1995, dove P. realizza diversi poster ispirati a Caravaggio e alla pittura barocca napoletana. Artista impegnato, P. ha spesso indirizzato la sua ricerca artistica verso opere mirate alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su temi come l’apartheid (1974), l’aborto clandestino (1975), l’aids (2002). Particolarmente interessante nel suo percorso artistico è il progetto Arbrorigènes; serie di sculture ispirate al rapporto uomo-natura realizzate nella foresta di Uzest nel 1988.

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