Escherichia

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Genere di Enterobatteriacee: comprende forme a bastoncino corto, gram-negative, che fermentano glucosio e lattosio, diffuse particolarmente nell’intestino degli animali. Specie tipica è E. coli, agente responsabile delle colibacillosi, così chiamata in onore del batteriologo e pediatra tedesco Theodor von Escherich (1857-1911), che per primo lo descrisse (Bacterium coli commune).

Sono stati individuati oltre 170 tipi sierologici di antigeni somatici, di natura lipopolisaccaridica (antigeni O), oltre 90 tipi di antigeni capsulari (antigeni K), molti antigeni presenti nei flagelli (antigeni H), nelle fimbrie (antigeni F) e numerosi altri ancora, tutti significativi, anche dal punto di vista tassonomico: sono state così messe a punto classificazioni sierologiche di E. coli, basate sulla distribuzione e sulla termoresistenza degli antigeni O, H, K, F. Oltre a varianti saprofitiche, quindi non patogene, utilizzate nel campo della ricerca genetica, della biologia molecolare e della biotecnologia, sono stati individuati sierotipi più o meno patogeni e spesso antibioticoresistenti, alcuni dei quali sono agenti causali di tossinfezioni intestinali (enteriti, colite emorragica) e di processi infettivi a carico dell’apparato urogenitale (cistiti, pielonefriti, prostatiti ecc.), del polmone, del sistema nervoso ecc.

Grande impegno è stato anche dedicato alla mappa genetica di alcuni ceppi di E. coli: ricercatori statunitensi hanno reso nota (1997) e dettagliatamente raffigurata l’intera sequenza genomica di E. coli K-12, costituita da 4288 geni e 4.639.221 paia di basi. Tale acquisizione ha catalizzato ricerche multidisciplinari che riguardano non solo la microbiologia e la clinica, la genetica e l’immunologia, ma anche la farmacologia (farmacoresistenza) e l’industria (produzione di piante e animali transgenici).

Tra i numerosi ceppi patogeni, il più diffuso e temibile è E. coli O157:H7, individuato per la prima volta nel 1982 e responsabile di sindromi enteroemorragiche anche gravi, sintomatologicamente caratterizzate da violenti dolori addominali, colite emorragica e, talora, da sindrome emolitico-uremica, che può imporre il ricorso alla dialisi e che talvolta può avere esito letale. Il principale ‘serbatoio biologico’ di E. coli O157:H7 è rappresentato dai bovini. Tuttavia il numero di prodotti alimentari rivelatisi possibili veicoli di E. coli (anzitutto il biotipo O157:H7) è risultato alto e vario. Oltre alla carne bovina (e talora di altri animali), ad alcuni insaccati, al latte vaccino crudo e derivati, sono stati identificati come veicoli anche il sidro e perfino alcuni germogli. Come per la maggior parte delle tossinfezioni di origine alimentare, si può anche verificare il contagio interumano, specialmente per via sessuale e oro-fecale.

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