Èschine

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Uomo politico e oratore greco (Atene 390 a. C. circa - Rodi dopo il 330). Aveva combattuto a Mantinea (362) e in Eubea (357; 350). Seguace del partito antimacedonico di Eubulo, fu (348) inviato nel Peloponneso con una legazione incaricata di costituire una lega contro la Macedonia. Il tentativo fallì ed E. passò al partito filomacedonico. Demostene gli fu avverso dal tempo della pace di Filocrate (346) e lo fece accusare di corruzione da Timarco, che però E. contrattaccò con l'orazione Contro Timarco (a noi giunta), riuscendo a farlo privare dei diritti politici. Demostene riuscì a paralizzare il partito filomacedonico sventando le accuse di empietà e sacrilegio rivolte da E. contro Atene e contro Anfissa. Poco dopo la battaglia di Cheronea (338), avendo Ctesifonte proposto una corona aurea per Demostene in riconoscimento delle sue benemerenze, E. si oppose con l'orazione Contro Ctesifonte, nella quale alle ineccepibili argomentazioni giuridiche si univa un'ampia requisitoria contro l'attività politica di Demostene. Riuscì facile poi (330) a Demostene la difesa con l'orazione Per la corona; E. andò in esilio in Asia, a Efeso, a Rodi, dove poi morì. E. come oratore ebbe le qualità esteriori (prontezza, scioltezza di linguaggio, ecc.) mancanti a Demostene.

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