esorcismo Scongiuro mediante il quale, con parole (formule), azioni (gesti) e oggetti, la persona investita di un potere sacrale, in forza di questo o dell’invocazione di un essere soprannaturale, scaccia una potenza avversa e malefica. È frequente soprattutto nei casi in cui si ritiene di avere innanzi fenomeni di possessione demoniaca. Ha importanza, oltre che presso i popoli di interesse etnologico, anche nelle religioni di alcuni popoli di cultura più avanzata.
Nella Chiesa cattolica il rito di e. constava, fin dalle origini, di due elementi: una preghiera a Cristo perché venisse in aiuto di colui che è posseduto dallo spirito maligno; un’apostrofe di comando (o scongiuro), espressa in termini o gesti minacciosi rivolti contro il demonio nel nome di Gesù, perché lasciasse il possesso di quella creatura di Dio. A ogni fedele nei primissimi tempi della Chiesa si riconosceva il potere di cacciare i demoni.
Attualmente la funzione di esorcista può essere affidata dal vescovo a un sacerdote se, per particolari motivi ed esigenze, una