Euforióne

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1. Figlio (5º sec. a. C.) del grande tragico Eschilo; vinse quattro volte nei concorsi tragici con opere del padre, ma compose egli stesso tragedie proprie. Nel 431 a. C. vinse su Sofocle ed Euripide. Di un suo fratello, anch'egli poeta tragico, ci è noto soltanto il nome: Bione (o Eveone). 2. Poeta e grammatico greco (n. Calcide d'Eubea 276 a. C. - m. 187 a. C.). Visse a lungo ad Atene, poi fu a capo della biblioteca di Antiochia. Scrisse opere filosofiche, erudite, poemi, poemetti, elegie, epigrammi. A noi restano pochissimi frammenti e due epigrammi. Dei poemi, Le Chiliadi in 5 libri contenevano profezie di oracoli, le Imprecazioni (᾿Αραί) contro il ladro di un vaso imitavano l'Ibis di Callimaco. Fu ammirato e imitato tra i Greci e in Roma, dai poetae novi, detti per questo da Cicerone, con ironia, cantores Euphorionis.

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