GADDINI, Eugenio

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 51 (1998)

GADDINI, Eugenio

Massimo Aliverti

Nacque a Cerignola (Foggia) il 18 genn. 1916, sestogenito dei nove figli dell'imprenditore Guglielmo e di Palmira Strafile. Seguendo i trasferimenti della famiglia, compì gli studi ginnasiali a Napoli e quelli liceali a Roma; qui si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia e si laureò nel luglio 1942. Iniziata, sempre a Roma, l'attività di medico internista, divenne dopo tre anni primario presso l'ospedale della Croce rossa, Forte Aurelio. Maturato nel frattempo un forte interesse per l'indagine psicoanalitica, si avvicinò, a partire dal 1946, a E. Servadio, il quale di ritorno dall'India aveva assunto un incarico presso l'Alto Commissariato per la sanità.

Divenuto suo allievo, il G. arricchì la sua esperienza analitica tanto da poter disporre sia di una tecnica di studio di quei processi psichici destinati altrimenti a rimanere pressocché inaccessibili, sia di un metodo di trattamento dei disturbi nevrotici e psicotici. Un particolare interesse per i primi processi mentali sviluppatisi nei bambini derivò certamente al G. dall'esperienza clinica della moglie, Renata De Benedetti, pediatra e psicoanalista.

Dedicatosi esclusivamente allo studio della psicoanalisi, nel 1956 si dimise dalla carica ospedaliera.

Di formazione medica, il G. indirizzò la sua attività analitica alla definizione di un metodo che gli consentisse di unire l'efficacia terapeutica al momento speculativo di ricerca in campo psicologico. Costanti, quindi, furono il suo interesse per i rapporti tra medico e paziente, la sua considerazione per le sofferenze anche fisiche dei malati. Si occupò in modo particolare dei complessi e spesso inestricabili rapporti tra mente e corpo, che esaminò a partire dai primissimi momenti della vita psichica, quando il bambino non formula ancora pensieri, ma avverte solo sensazioni e si costituiscono i nuclei delle future patologie psicosomatiche dell'adulto. Concetto fondamentale del suo corpus dottrinario è quello di "processo" inteso come concatenazione e organizzazione di eventi, ognuno dei quali continua a coesistere e interagire con tutti gli altri nello psichismo individuale per tutta la vita.

Proseguiva così il filone di ricerche intrapreso da Melanie Klein, che aveva basato il suo approccio ai bambini sul gioco come elemento relazionale, e proseguito poi da W.R. Bion, studioso delle relazioni madre-figlio, e soprattutto da D.W. Winnicott, che aveva individuato l'uso da parte dei bambini di oggetti simbolici sostitutivi del seno materno. Rifacendosi a quest'ultimo, il G. indagò le attività mentali precedenti il funzionamento dell'Io e costituenti la prima espressione della vita psichica, indicando con il termine Sé tale psichismo primitivo ed elementare. Tenendo inoltre presente la dottrina freudiana dell'esistenza di un parallelismo tra i modelli mentali di base (come l'introiezione e la proiezione) e i modelli di funzionamento corporei (come l'incorporazione e l'escrezione), individuò nelle prime fasi del rapporto oggettuale l'area psico-orale, in cui prevale il meccanismo dell'introiezione, e l'area psicosensoriale, in cui prevale il meccanismo dell'imitazione. Ipotizzò anche l'esistenza nel bambino di fantasie difensive precoci: di fronte alle inevitabili esperienze di frustrazione il bambino reagisce attraverso una modificazione che riproduce sensorialmente, prima ancora che mentalmente, l'esperienza precedente la frustrazione. Secondo il G. la patologia mentale si manifesta all'inizio della vita sotto forma di sindromi psicofisiche generate anche dal concorso di problemi di distacco e di separazione che, protraendosi a lungo, evidenziano un mancato processo di integrazione di parti del Sé ancora attestate su livelli primitivi di funzionamento.

Poco prima della sua morte, a conclusione delle ricerche sui processi mentali precoci, il G. stava elaborando la costruzione concettuale di un'organizzazione mentale di base, distinguendo una prima fase evolvente dalla fusionalità alla separazione e una seconda fase evolvente dalla separazione alla formazione dell'Io.

Il G. pubblicò le sue ricerche e le sue esperienze in importanti riviste specialistiche italiane e straniere. Dopo la morte tutti i suoi lavori, editi e inediti, furono raccolti e pubblicati in un unico volume, Scritti (1953-1985), a cura di M.L. Mascagni - A. Gaddini - R. De Benedetti Gaddini, Milano 1989. Tra i lavori inediti, di particolare importanza è Introduzione al "Frammento di un'analisi d'isteria" di Sigmund Freud, presentato per l'ammissione come candidato della Società psicoanalitica italiana (in Scritti, pp. 1-8). Degni di particolare menzione anche: La ruminazione nell'infanzia, ibid., pp. 27-47, in coll. con R. De Benedetti Gaddini; I fenomeni costitutivi del controtransfert, ibid., pp. 94-115 e, in tedesco, Über Konstitutivphänomene der Gegenübertragung, in Psyche (Stuttgart), XVIII (1964), pp. 139-159; Contributo alla studio dell'"effetto PES" nella situazione analitica, in Scritti, pp. 118-141 e in Rivista di psicoanalisi, XI (1964), pp. 9-32; La controversia e l'eredità kleiniana, in Scritti, pp. 155-158 (è la prefazione a H. Segal, Introduzione all'opera di Melania Klein, Firenze 1968); Sulla imitazione, in Scritti, pp. 159-182 (è la versione riveduta e ampliata del lavoro Sulla imitazione, pubblicato in Rivista di psicoanalisi, XIV [1968], pp. 235-260), da molti autori considerato un classico della letteratura psicoanalitica; Prefazione al "Dizionario critico di psicoanalisi" di Charles Rycroft, in Scritti, pp. 219-222 (il G. pubblicò a Roma nel 1970, questa traduzione di A critical dictionary of psychoanalysis di C. Rycroft); Oggetti transizionali e processo di individuazione: una ricerca in tre differenti gruppi sociali, in coll. con R. De Benedetti Gaddini, ibid., pp. 223-239; Aggressività e principio del piacere: verso una teoria psicoanalitica dell'aggressività, in Scritti, pp. 266-281 (e in Rivista di psicoanalisi, XVIII [1972], pp. 139-153; in inglese, Aggression and the pleasure principle: towards a psychoanalytic theory of aggression, in International Journal of psycho-analysis, LIII [1972], pp. 191-197); Oltre l'istinto di morte, presentato al convegno su Freud e la psicoanalisi di Roma del 14-19 apr. 1972, ibid., pp. 282-298 e in Enciclopedia '73, Ist. dell'Enc. Italiana, Roma 1973, pp. 293-304; La terapia psicoanalitica, in Scritti, pp. 299-318 e in Nuove questioni di psicologia, a cura di L. Ancona, Brescia 1972, pp. 457-479; Formazione del padre e scena primaria, in Scritti, pp. 326-350 e in Rivista di psicoanalisi, XXIII (1977), pp. 157-183; La formazione del padre nel primo sviluppo infantile, in Scritti, pp. 362-369 e in inglese Discussion of the role of family life in child development. On "father formation" in early child development, in International Journal of psycho-analysis, LVII (1976), pp. 397-401; Ricerca, controversie ed evoluzione della tecnica terapeutica in psicoanalisi, in Scritti, pp. 372-386 e in La psicoterapia oggi, a cura di G. Tedeschi, Roma 1975, pp. 10-25; Fantasie precoci e processo psicoanalitico, in Scritti, pp. 508-520 e in Rivista di psicoanalisi, XXVII (1981), pp. 337-340 e in inglese Early defensive fantasies and the psychoanalytical process, in International Journal of psycho-analysis, LXIII (1982), pp. 379-388; La frustrazione come fattore della crescita normale e patologica, in coll. con R. De Benedetti Gaddini, in Scritti, pp. 603-617 e in Crescita, 1984, n. 6, pp. 37-43; L'attività presimbolica della mente infantile, inedito, in Scritti, pp. 618-632; La maschera e il cerchio, ibid., pp. 731-742 e in Riv. di psicoanalisi, XXXII (1986), pp. 175-186.

Nominato segretario della Società psicoanalitica italiana nel 1957, il G. ne divenne vicepresidente nel 1967 e ne fu presidente dal 1978 al 1982. Psicoanalista didatta dal 1970, insegnò sia nel Centro psicoanalitico romano sia in quello di Firenze, da lui stesso fondato. A partire dal 1963 operò anche in seno all'Associazione psicoanalitica internazionale, chiamato dapprima a far parte del Comitato di programma di vari congressi, poi nominato segretario della Commissione per la psicoanalisi in Grecia e in Jugoslavia, quindi come chairman del Comitato delle nomine dell'Associazione, infine come chairman e co-chairman delle due conferenze sull'analisi del training tenutesi a Madrid nel 1983 e ad Amburgo nel 1985. Fu per vari anni redattore capo della Rivista di psicoanalisi.

Morì a Roma il 27 sett. 1985. Dal matrimonio con Renata De Benedetti ebbe i figli Silvia e Andrea.

Fonti e Bibl.: Roma, Istituto Gramsci, Arch. della Fondazione Eugenio Gaddini; Necrologi, in Riv. di psicoanalisi, XXXII (1986), pp. 169-172; in International Journal of psycho-analysis, LXVII (1986), pp. 373 s.; E. Servadio, Ricordo di E. G., in E. Gaddini, Scritti (1953-1985), cit., pp. XIII-XV; S. Argentieri, Profilo biografico di E. G., in Trattato di psicoanalisi, a cura di A.A. Semi, I, Milano 1988, pp. 462-468; Studi sul pensiero di E. G. Organizzazione mentale di base e processi psicotici, a cura di M.L. Mascagni, Chieti 1994; Enc. Italiana, Appendice V, II, p. 354. Sulla psicoanalisi si veda pure Enc. medica italiana, XII, coll. 1701-1723.

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