Europeismo

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Movimento politico e di idee che, sulla base delle fondamentali affinità culturali e storiche che legano tra loro i popoli d’Europa, tende a promuovere un progressivo avvicinamento tra i vari Stati nazionali europei, fino alla costruzione di un’Europa spiritualmente e politicamente unita.

Sebbene motivi che alludono a una civiltà europea come unità culturale siano presenti già in D. Alighieri e P. Dubois, soprattutto come lascito della tradizione cristiana medievale, e ritornino con sempre maggior pregnanza politica fino al 18° (Voltaire, I. Kant) e 19° sec. (G. Mazzini, C. Cattaneo, V. Hugo), un movimento politico europeista trovò spazio dopo la Prima guerra mondiale, anche se il nuovo ruolo assunto dagli USA e quello della Società delle Nazioni, oltre alla rivoluzione comunista e all’ascesa del fascismo, resero difficile la progettazione di un’unità europea. Le iniziative politiche non furono all’altezza della situazione: il piano di A. Briand per la nascita degli Stati Uniti d’Europa e per la formazione di una sorta di unione federale degli Stati europei membri della Società delle Nazioni (1929) ebbe scarsa rispondenza. Mentre il progetto di un nuovo ordine fascista in Europa minacciava l’intero continente, una prospettiva politica europeista emerse proprio dall’interno dello schieramento delle nazioni e delle forze politiche in lotta con il nazifascismo, sia nella versione federalista (Manifesto per l’Europa libera e unita, 1941, di E. Rossi e A. Spinelli) sia in quella confederale, che suggestionò C. de Gaulle e W. Churchill, convinti che la fine della guerra avrebbe segnato anche la fine dei nazionalismi in Europa aprendo una nuova fase di cooperazione internazionale nella quale vi sarebbe stato spazio per gli Stati Uniti d’Europa come concerto di nazioni libere e indipendenti. In realtà, l’Europa che emerse dalla Seconda guerra mondiale era profondamente segnata dagli equilibri tra le due superpotenze e divisa in zone d’influenza, al punto che le spinte unitarie (Movimento federalista europeo, 1943) ne rimasero in parte soffocate. Le pressioni per l’unificazione europea si manifestarono, sin dalla fine degli anni 1940, non tanto sul terreno politico quanto economico, lasciando prevalere una visione ‘funzionalista’ del processo di unificazione e privilegiando l’esigenza di allargare gli scambi e le intese commerciali e produttive attraverso molteplici organismi (➔ Unione Europea).

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