• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

evoluzionismo

Dizionario di filosofia (2009)
  • Condividi

evoluzionismo


Sotto il profilo filosofico la teoria delineata da Darwin nell’Origine delle specie (1859) non può essere considerata una novità assoluta. La visione anticreazionistica e antifinalistica che la sottende era già stata sostenuta soprattutto dagli atomisti, ed è presente in molti passi del De rerum natura di Lucrezio (per es., IV 823 segg. e V 855 segg.). Peraltro Darwin ha sempre mantenuto una grande prudenza sui fondamenti filosofici della sua teoria, che non vennero mai esplicitamente enunciati, e ha sempre indicato non già in un testo filosofico, ma in quello di un economista, il Saggio sul principio della popolazione (1798) di Malthus, l’opera che gli suggerì l’idea che in certe circostanze le variazioni favorevoli tendessero a essere mantenute e le sfavorevoli a essere eliminate. Un altro testo importante nell’evoluzione del pensiero di Darwin fu, di nuovo, non un testo filosofico, ma l’opera sui Principi della geologia di Lyell (1830-33). Non si può escludere, tuttavia, data la presenza di Hume nei Taccuini, che anche le tesi atomistiche e antifinalistiche, presenti per es. nei Dialoghi sulla religione naturale, avessero fornito a Darwin ulteriori spunti di riflessione. In ogni caso, già all’indomani della pubblicazione gli aspetti filosofici dell’opera emersero in piena luce, sia a opera di sostenitori di Darwin, come Th. Huxley, che di oppositori, come il vescovo anglicano di Oxford Samuel Wilberforce.

Darwin e Spencer

In realtà la teoria evoluzionistica che affrontava esplicitamente questioni di rilevante importanza filosofica era quella di Spencer, che a partire dai Primi principi (1862) lavorò incessantemente alla fondazione di una teoria generale dell’evoluzione che investiva tutti i campi del sapere. Quelli di Darwin e di Spencer sono due percorsi paralleli, che spesso si toccano. Anche per Spencer fu decisiva la lettura dei Principi della geologia di Lyell, e Darwin riprese da Spencer l’espressione «sopravvivenza del più adatto». Tuttavia, nella concezione di Spencer l’evoluzione diventa sinonimo di ‘progresso’. Secondo Spencer, la vita manifesta una continua tendenza ad adattare le relazioni interne dell’organismo a quelle esterne dell’ambiente, allo scopo di raggiungere un equilibrio fra le due esigenze: la specie che raggiunge tale equilibrio è quella in grado di sopravvivere. L’equilibrio così raggiunto è tuttavia un equilibrio dinamico, sulla cui base si innestano nuove esigenze che determinano un progressivo accumulo di variazioni funzionali che sempre meglio rispondono alle richieste di entrambi i fattori. Anche l’attività conoscitiva procede in modo progressivo, essendo il risultato di un lento accumulo di funzioni mentali acquisite nel tempo e trasmesse per via ereditaria. Sul piano politico-sociale l’e. di Spencer crea i nuovi presupposti teorici del liberalismo, perché fonda i principi della libertà individuale e dello ‘Stato minimo’ sulla opportunità di dare libero corso all’evoluzione del genere umano, che sulla base del principio della sopravvivenza del più forte produrrà strutture sociali sempre più perfette.

Darwin e Marx

Anche l’idea di progresso era estranea al pensiero di Darwin, e se ancora oggi si collega a essa il concetto di evoluzione ci si riferisce inconsapevolmente alla versione di Spencer (da cui non a caso prenderà le mosse il cosiddetto darwinismo sociale). Rispetto a quelle di Spencer le ambizioni di Darwin erano più limitate: egli non intendeva costruire nessuna teoria generale, non partecipò mai alle discussioni suscitate dalla sua opera, e quando ricevette in omaggio da Marx una copia del Capitale (ottobre 1873) fu più imbarazzato che contento. L’atteggiamento di Marx ed Engels nei confronti di Darwin, d’altra parte, non era meno sospettoso. All’uscita dell’Origine delle specie Marx sembrò manifestare un certo entusiasmo, scrivendo che il libro di Darwin gettava «le basi per una storia naturale delle nostre vedute», ma successivamente il suo atteggiamento apparve più tiepido. Il ruolo assunto da Malthus nel libro di Darwin, infatti, era per Marx una spina nel fianco, come risulta chiaramente da una lettera a Engels del 1862 («Darwin, che ho riletto, mi diverte quando dice di applicare la teoria malthusiana anche alle piante e agli animali, come se i limiti del signor Malthus fossero rintracciabili nel fatto che egli non applica la sua teoria a piante o animali, ma solo a esseri umani»). In realtà le due visioni di fondo, quella di Darwin e quella di Marx, sono inconciliabili. Quella di Marx rimane nella sostanza una visione finalistica della società e della storia, pesantemente condizionata da Hegel; quella di Darwin, invece, è una visione in cui il caso assumerà un ruolo sempre più decisivo, come confermeranno le scoperte della genetica, che individueranno nelle mutazioni puri e semplici errori di trasmissione del codice genetico.

Il darwinismo nella filosofia moderna

Questa circostanza può spiegare perché la teoria darwiniana abbia suscitato nella filosofia moderna atteggiamenti di ripulsa o, nel migliore dei casi, fraintendimenti coscienti. Croce, per es., scrisse nel 1939 su La critica che «l’immagine di fantastiche origini animalesche e meccaniche della umanità […] non solo non vivifica l’intelletto, ma mortifica l’animo» e dà «un senso di sconforto e di depressione e quasi di vergogna a ritrovarci noi discendenti da quegli antenati e sostanzialmente a loro simili». Più sfumata la posizione di Husserl, che nell’Idea della fenomenologia (1907) respinge con decisione la tesi che le forme logiche siano frutto di un processo evolutivo. In questo caso, egli obietta, le leggi logiche esprimerebbero lo specifico modo accidentale di essere della specie umana, che potrebbe anche essere altrimenti, e altrimenti sarà davvero nel corso dell’evoluzione futura. La conoscenza sarebbe così soltanto conoscenza umana, legata alle forme dell’intelletto umano, e incapace di cogliere la natura delle cose stesse. Questi ‘assalti frontali’ al darwinismo, peraltro, non sono così frequenti. La tendenza prevalente sembra essere quella di operare nei confronti del darwinismo una sorta di ‘fagocitosi’, rendendolo compatibile con una visione che – nelle linee generali – risulta una sintesi delle idee di Lamarck e di Schopenhauer, che indicavano nella «volontà» (rispettivamente, degli animali e della natura) la radice dei cambiamenti. È questo il caso di Nietzsche, che, pur giudicando la teoria darwiniana utile per spiegare la sopravvivenza e il successo di specie inferiori, preciserà che – soprattutto quando si parla della specie umana nelle sue espressioni migliori – non bisogna sopravvalutare l’influsso del mondo esterno: «l’essenziale del processo vitale è proprio l’enorme potere creatore di forme dall’interno, che usa, sfrutta le ‘circostanze esterne’». Condizionata da La volontà nella natura (1836) di Schopenhauer è L’evoluzione creatrice (➔) (1907) di Bergson. Merito dell’e., secondo Bergson, è aver compreso come la vita si sia sviluppata in forme sempre più complesse da quelle più semplici. Tuttavia, tale sviluppo non è dovuto a mere cause meccaniche di adattamento o a un mero processo di selezione dei più adatti alla sopravvivenza, bensì a una continua invenzione di forme nelle quali la vita tende a manifestarsi, appunto, come «evoluzione creatrice». Esplicitamente condizionato da presupposti teologici è il darwinismo del gesuita Teilhard de Chardin (che tuttavia è stato a lungo osteggiato dalla Chiesa cattolica), secondo il quale l’evoluzione della materia, della vita e dell’uomo è frutto di un disegno intelligente nel quale non si può non riconoscere la presenza divina. Da Schopenhauer e da Bergson dipende anche la ‘teoria evoluzionistica della conoscenza’ di Popper, che, presentata come una forma di «darwinismo attivo», risulta in realtà una sintesi di Lamarck e Bergson, che finisce per correggere l’e. darwiniano orientandolo in senso antideterministico.

Vedi anche
Charles Robert Darwin Naturalista inglese (Shrewsbury, Shropshire, 1809 - Downe, Londra, 1882). Nipote di E. Darwin, filosofo, medico e naturalista. Dopo un viaggio di cinque anni intorno al mondo, formulò una teoria sull'evoluzione di tutti i viventi e dell'uomo. Le sue idee hanno contribuito a formare la cultura del Novecento. Formazione ... selezióne naturale selezióne naturale Meccanismo evolutivo proposto dal naturalista britannico C.R. Darwin nell'ambito della sua teoria dell'evoluzione ed esposto nel libro Sull'origine delle specie per selezione naturale (1859). Darwin, osservando le differenze fra specie affini viventi nelle diverse isole dell'Arcipelago ... mutazione biologia Variazione ereditaria della struttura del materiale genetico, spontanea o indotta da agenti mutageni fisici o chimici. Il termine fu usato da H. De Vries (1901), l’ideatore della teoria delle mutazione o mutazionismo. Egli riteneva che le mutazione fossero sempre rappresentate da deviazioni ... genetica Ramo delle biologia che si occupa del materiale ereditario, cioè della sua struttura, del suo modo di funzionare, delle modalità della sua trasmissione, sia da una cellula alle sue discendenti (se si tratta di cellule dello stesso organismo si parla di genetica somatica) sia da una generazione all’altra ...
Altri risultati per evoluzionismo
  • darwiniane, teorie
    Dizionario di Economia e Finanza (2012)
    Studi basati sull’idea che il processo di sviluppo economico sia caratterizzato da fenomeni di mutazione e selezione, simili a quelli riscontrabili nella sfera biologica. In termini generali, l’interpretazione degli eventi economici come processi evolutivi è basata sull’ipotesi che i mercati agiscano ...
  • evoluzione
    Enciclopedia on line
    Biologia E. biologica Il processo di cambiamento adattivo per il quale tutte le specie viventi – e solo queste – mutano di generazione in generazione per adattarsi all’ambiente in continua trasformazione. Teorie dell’evoluzione L’idea che le specie viventi mutino nel tempo è relativamente recente. ...
  • EVOLUZIONE
    Il Libro dell'Anno 2009
    Vincenzo Cappelletti Evoluzione «This preservation of favourable variations and the rejection of injurious variations, I call Natural Selection» (Charles Darwin, On the origin of species) Evoluzionismo, creazionismo, neodarwinismo di Vincenzo Cappelletti 12 febbraio Manifestazioni in tutto il mondo ...
  • Evoluzione
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2007)
    Ernst Mayr Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829) fu il primo a sviluppare, all'inizio del XIX sec., una teoria concreta dell'evoluzione graduale, basata sull'eredità dei caratteri acquisiti e sulla tendenza naturale degli organismi ad andare verso una maggiore complessità. Il concetto di 'evoluzione' si ...
  • Evoluzione. Plasticita del fenotipo
    Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2007)
    Evoluzione. Plasticità del fenotipo Massimo Pigliucci Lo studio della proprietà di un genotipo di produrre differenti fenotipi quando esso viene esposto ad ambienti diversi (plasticità fenotipica) rappresenta un tema centrale della moderna ecologia evolutiva, o ecologia darwiniana. Tale disciplina ...
  • darwinismo
    Enciclopedia on line
    Denominazione delle teorie elaborate da C. Darwin per interpretare l'evoluzione degli organismi attraverso il meccanismo della selezione naturale. Secondo il d., il campo di variabilità nel quale agisce il meccanismo di selezione può essere determinato sia da cause interne, di natura genetica, sia da ...
  • Evoluzione
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)
    Andrea Novelletto Per e. si intende il cambiamento storico dell'insieme delle istruzioni necessarie alla formazione di un organismo (Luria, Gould, Singer 1984). In particolare, con riferimento all'e. biologica, tale definizione appare estremamente sintetica, e richiede pertanto alcune precisazioni. ...
  • evoluzione
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Antonio Fantoni Come cambiano le generazioni dei viventi nel corso del tempo Gli organismi viventi mutano nel corso delle generazioni e questo processo di continui cambiamenti fa sì che gli esseri che popolano la Terra siano tutti più o meno diversi fra loro. L'evoluzione consiste nei cambiamenti a ...
  • Evoluzione
    Universo del Corpo (1999)
    Giorgio Morpurgo e Vincenzo Cappelletti Il significato generale del termine evoluzione è svolgimento, sviluppo, movimento ordinato a un fine. Con l'espressione 'evoluzione biologica' si intende il processo per il quale tutte le forme viventi - e solo queste - cambiano di generazione in generazione ...
  • darwinismo
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    darwinismo 〈darvinismo〉 [Der. del cognome del naturalista ingl. Charles Robert Darwin (1809 - 1882)] [FAF] Lo stesso che evoluzionismo.
  • Evoluzionismo
    Enciclopedia delle scienze sociali (1993)
    Stephen K. Sanderson La natura dell'evoluzione sociale e le teorie a essa relative Uno dei più importanti concetti della storia delle scienze sociali è quello di evoluzione. Nel XIX secolo la sociologia e l'antropologia si erano dedicate prevalentemente allo studio dell'evoluzione delle società umane, ...
  • EVOLUZIONE
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
    Luciana Migliore (XIV, p. 664; App. II, I, p. 893) Secondo le teorie più recenti si definisce e. biologica "il mutamento nella diversità e l'adattamento di popolazioni di organismi". L'e. è ormai scientificamente dimostrata: prove ne sono le serie di fossili incluse in strati geologici accuratamente ...
  • Evoluzione
    Enciclopedia del Novecento (1989)
    EErnst Mayr Luigi L. Cavalli-Sforza di Ernst Mayr SOMMARIO: 1. Introduzione. □ 2. Aspetti dell'evoluzione biologica: a) diversità; b) speciazione; c) discendenza comune; d) l'origine della vita; e) mutamento evolutivo e adattamento; f) la selezione naturale e un processo a due stadi; g) il bersaglio ...
  • Evoluzione
    Enciclopedia del Novecento (1977)
    Giuseppe Montalenti Luigi L. Cavalli-Sforza di Giuseppe Montalenti, Luigi L. Cavalli-Sforza EVOLUZIONE L'evoluzionismo nella cultura del XX secolo di Giuseppe Montalenti sommario: 1. Introduzione. 2. Incertezze sui meccanismi dell'evoluzione. 3. Le teorie evoluzionistiche antidarwiniane: a) il neolamarckismo; ...
  • EVOLUZIONE
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
    (XIV, p. 664) Giuseppe Montalenti È opinione abbastanza diffusa fuor degli ambienti scientifici che la biologia moderna abbia in certo modo sconfessato la teoria dell'evoluzione: o perché non avendone potuto dare una soddisfacente dimostrazione l'abbia lasciata cadere e la consideri come un'ipotesi ...
  • EVOLUZIONISMO
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Antonio Aliotta . È quella concezione filosofica che spiega la formazione del mondo fisico, delle specie viventi, della coscienza e della società umana con uno stesso processo di sviluppo naturale e si deve perciò distinguere dalle altre teorie che, pur ammettendo una formazione storica graduale, riconoscono ...
Mostra altri risultati
Vocabolario
evoluzionismo
evoluzionismo s. m. [der. di evoluzione]. – Dottrina filosofica e naturalistica sorta nel sec. 19° (e principalmente elaborata e difesa da H. Spencer e E. Haeckel), la quale, escludendo ogni intervento metafisico nel processo di formazione...
evoluzionista
evoluzionista s. m. e f. [der. di evoluzione] (pl. m. -i). – 1. Seguace dell’evoluzionismo, in senso filosofico e scientifico. 2. Nel linguaggio polit., chi tende a realizzare riforme attraverso la graduale evoluzione degli istituti.
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali