FALERO

Enciclopedia Italiana (1932)

FALERO (Φάληρον, Phalērum)

Doro Levi

Ampia rada di mare che ha formato il più antico porto di Atene, e si estende per circa 2,5 km. tra la penisola di Munichia a O. e il capo Coliade a E.; la sua forma e la sua estensione la rendevano facilmente accessibile con ogni vento; la baia era anticamente e ancora in tempi classici assai più profondamente incavata che non sia oggi, essendosi la costa avanzata per insabbiamento alluvionale; l'ubicazione precisa del porto, che è stato usato soprattutto nei secoli VII e VI a. C., va cercata con probabilità nell'angolo nord-orientale della rada, presso l'odierna località di Misia, benché non si sia trovato alcun avanzo di lavori portuarî.

Con l'adattamento a porto del Pireo, nel sec. V, l'approdo del Falero andò in disuso. Testimonianza dell'antica abitazione del luogo è una ricca necropoli, che ha ridato alla luce copiose suppellettili, soprattutto per il tardo periodo geometrico e per la ceramica protocorinzia (cioè ancora dal sec. VIII a. C. in poi); il ricordo della sua primitiva importanza e attività è sopravvissuto però anche durante i tempi classici, nei numerosi santuarî che i marinai avevano fondato sul litorale.

Bibl.: W. Judeich, Topogr. v. Athen, 2ª ed., Monaco 1931, p. 426 segg. Per la necropoli v. Pelekides, in 'Αρχ. Δελτίον, II (1916), p. 13 segg.

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