Far West

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Far West

Ermanno Detti

Alla conquista della nuova frontiera

Molti immigrati nell'America Settentrionale non avevano avuto fortuna. Così quando, fin dalla fine del Settecento, nelle città dell'Est americano giunse notizia che nel Far West (il "lontano Ovest") c'erano fertili pianure ancora libere e ricchi giacimenti d'oro, molti partirono verso la nuova frontiera. Fu una grande migrazione che durò circa un secolo. Centinaia di carovane di pionieri partirono verso la California, l'Oregon, il Texas. I pionieri costruirono case, villaggi, fattorie, scavarono nelle miniere. Si diedero nuove leggi e si difesero dai banditi. Questa grande conquista formò la coscienza e il mito del nuovo cittadino americano: libero, laborioso, efficiente, capace di iniziativa individuale

La frontiera senza legge

"Sembra di essere nel Far West" si dice per indicare una situazione in cui le persone vivono senza leggi e senza Stato. In effetti l'espressione Far West indicava i lontani territori dell'Ovest dell'America Settentrionale, dove i pionieri europei si spingevano per conquistare nuove terre. Geograficamente la frontiera non è mai stata una località ben definita. Era dove i pionieri si fermavano, ma quelli che arrivavano successivamente dovevano andare oltre quel luogo, ancora più a ovest, per trovare terre libere e incolte. La frontiera dunque era mobile e si spostò continuamente fino alle coste del Pacifico.

Gli storici sostengono che possiamo indicare il 1890 come la data in cui il Far West fu definitivamente conquistato. Una conquista avvenuta così, con ondate di continue migrazioni iniziate alla fine del Settecento e terminate alla fine dell'Ottocento; in alcuni momenti queste ondate furono particolarmente intense, come nel 1849 quando vi fu la corsa all'oro verso le miniere californiane o dopo la guerra di Secessione americana, quando fu costruita la ferrovia fino al Pacifico.

Perché il Far West evoca in noi l'immagine di un luogo senza legge? Perché nei lontani villaggi che nascevano da un giorno all'altro lungo la frontiera lo Stato americano, che naturalmente esisteva e aveva capitale a Washington, non poteva immediatamente essere presente. Erano gli stessi pionieri a darsi le prime regole del vivere comune. Essi allora eleggevano un loro rappresentante che garantisse l'ordine e la vigilanza: era lo sceriffo, che aveva come distintivo una stella di latta. Ma egli aveva al massimo un paio di aiutanti e non poteva amministrare la giustizia in maniera capillare. In questa situazione molto spesso prevaleva la legge del più forte, la giustizia era affidata alcune volte alla forza delle armi, altre volte ai linciaggi e alle impiccagioni che avvenivano non dopo regolari processi ma con giustizia sommaria.

Un viaggio lungo e pericoloso

Chi erano i pionieri? Di regola erano uomini, donne, bambini, anziani, insomma intere famiglie. In genere provenivano dall'Est americano, dove erano immigrati dall'Europa (Germania, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Olanda) ma non erano riusciti a costruirsi una vita nuova. Partivano quindi ancora una volta verso il Far West con la speranza di trovare finalmente il paradiso che avevano sognato.

Giunti nel Missouri, acquistavano carri coperti (chiamati golette della prateria), animali da tiro e partivano insieme ad altri, costituendo le famose carovane. Pochi i mezzi di sussistenza: le armi per difendersi e per cacciare e l'indispensabile per nutrirsi e vestirsi. Il Far West sembrava infinito come infinito appariva il viaggio che seguiva alcune piste: mete più frequenti erano la California e l'Oregon, ma anche il Texas e il New Mexico. Solo dopo migliaia di chilometri tra deserti, montagne, valli infuocate, fiumi privi di ponti e mille pericoli, si oltrepassava la mitica frontiera e si poteva prendere possesso delle nuove terre.

Ranch e villaggi

Giunti a destinazione i pionieri scioglievano la carovana, si sceglievano un pezzo di terra e costruivano un rifugio per la famiglia. Erano le loro case, costruite con i materiali a disposizione: legno nelle zone delle abbondanti foreste del Nord, mattoni di creta o zolle al Sud. C'era chi si dedicava all'agricoltura, chi all'allevamento del bestiame (i famosi cowboy), chi preferiva la ricerca dell'oro setacciando il letto dei fiumi o sondando il sottosuolo. Nel giro di poco tempo nascevano le fattorie ‒ i ranch ‒ e i villaggi. In quest'ultimi sorgeva l'emporio (un negozio dove si poteva trovare qualsiasi cosa, dal sale agli aratri), il saloon, l'ufficio postale, l'ufficio dello sceriffo, la chiesa, la banca. La diligenza, il telegrafo, i pony express erano i mezzi di comunicazione tra i villaggi.

In alcuni casi nascevano anche le redazioni dei giornali che offrivano notizie locali e nazionali, ed esageravano le bellezze della natura e del clima locale per indurre altra gente ad accorrervi. Quei giornali sono oggi una preziosa fonte per conoscere da vicino la vita dei pionieri, degli indiani, dei cowboy, dei cercatori d'oro.

I pellirosse, le giacche blu, il treno e il bisonte

I forti militari. L'avanzata dei bianchi verso il Far West non ha mai tenuto conto di un fatto elementare: sulle terre che essi andavano a conquistare vivevano, da molto prima che Cristoforo Colombo scoprisse l'America, i Pellirosse, conosciuti anche col nome inappropriato di Indiani. Soltanto nelle grandi pianure dell'Ovest vi erano più di 300 tribù indiane, ciascuna con una propria lingua e con un proprio sistema di vita.

Quando le prime carovane di pionieri si spinsero verso il West, i Pellirosse erano già stati un buona parte decimati dai soldati americani. Difatti nell'epoca coloniale, tra il Seicento e il Settecento, erano stati costruiti i forti militari, per proteggere le società commerciali di pellicce.

I soldati, che indossavano cappello grigio a falde larghe, giacca o camicia blu, pantaloni con banda gialla, fazzoletto al collo, nell'Ottocento ebbero il compito di sorvegliare i Pellirosse superstiti, rinchiusi in territori limitati detti riserve, e di proteggere l'avanzata dei pionieri. I forti divennero poi villaggi o città: Fort Laramie, Fort Hall, Fort Vancouver.

La ferrovia. I Pellirosse non furono mai un serio ostacolo per i bianchi: la superiorità tecnologica dei soldati permise sempre di vincerli (tranne in casi in cui i bianchi sottovalutarono per presunzione la forza degli avversari). D'altra parte i Pellirosse tolleravano l'avanzata dei pionieri. Si opposero invece all'avanzamento della linea ferroviaria continentale verso il Pacifico, il cui progetto fu firmato dal presidente Abraham Lincoln nel 1861. La linea che congiungeva l'Est con l'Ovest fu completata nel 1869.

Per i bianchi la ferrovia era importante: permetteva all'Ovest di ricevere dall'Est i beni materiali dell'industria e all'Est di avere uno sbocco di mercato verso l'Ovest. Per i Pellirosse invece il treno, chiamato cavallo di ferro, comportava l'allontanamento e la distruzione delle mandrie dei bisonti che erano la loro fonte primaria di alimentazione e di sostentamento. L'esercito allora incoraggiò la distruzione dei bisonti, sapendo che questo avrebbe comportato la fine dei Pellirosse.

La conquista del West e la formazione del cittadino americano

Lo storico Frederick Jackson Turner scrisse nel 1893 un saggio sull'importanza della conquista del Far West. Egli sostenne che i pionieri, mentre conquistavano gradualmente il West, acquistavano coscienza di un nuovo modo di vivere negli ambienti smisurati e variegati dell'America. Questa coscienza formò il nuovo cittadino americano. La laboriosità dei pionieri e la loro iniziativa individuale avevano generato una nuova concezione del vivere insieme. La singola persona e la singola famiglia assumevano un grande valore nell'economia e nella società americana.

Fu anche per questo che la storia del Far West venne mitizzata attraverso una letteratura popolare che ha trovato il suo principale sbocco nel cinema. Nacque un vero e proprio genere narrativo, il western, che creò il mito della frontiera americana esaltando l'impresa dei pionieri.

Le idee di Turner sono in parte giuste, nel senso che le immigrazioni e il contatto di varie popolazioni con culture millenarie, inseriti in un contesto primitivo come quello del West, hanno esaltato alcune capacità dei bianchi, come la laboriosità e l'iniziativa individuale. Ma il Far West non fu solo questo.

I fuorilegge

L'abilità di tiratore di Wild Bill Hickock era leggendaria. Si dice che con la pistola riuscisse a colpire il picciolo di una mela sul ramo e poi con un altro colpo la mela mentre cadeva. Per questo fu chiamato principe dei pistoleros. Per la sua capacità di tiratore d'eccezione fu nominato perfino sceriffo di Abilene nel Kansas. Ma di fatto fu sempre un fuorilegge che sparava per uccidere. Fu assassinato a tradimento mentre giocava a poker e poiché aveva in mano due assi e due otto, da allora quella combinazione è chiamata la mano del morto.

Hickock non fu certo l'unico fuorilegge del Far West. Il banditismo fu un fenomeno molto vasto e serio. I fuorilegge si organizzavano in bande, assaltavano treni e diligenze o rapinavano banche dove i pionieri depositavano i loro risparmi.

Perché tanti fuorilegge? Perché la conquista del West non fu affatto pacifica e senza difficoltà. I fuorilegge erano uomini usciti sconfitti dalla grande conquista, erano coloro che non si adeguarono alle condizioni dure e difficili della prateria e non si inserirono nel miscuglio di razze umane che popolavano le nuove città. Specialmente dopo la guerra di secessione americana molti si trovarono in difficoltà per le disastrose condizioni economiche del Sud sconfitto, mentre altri diventarono assassini nelle lotte spietate tra agricoltori e allevatori di bestiame o partecipando ai massacri dei Pellirosse. In una situazione così caotica e priva di controllo dello Stato era facile diventare banditi.

I più noti fuorilegge furono i fratelli Jesse e Frank James, Billy the Kid, Sam Bass, Charles Bolton, la banda di Mucchio Selvaggio il cui capo fu Butch Cassidy. A dar loro la caccia non erano solo gli sceriffi ma anche i soldati federali, i Texas Rangers o gli agenti privati della famosa agenzia Pinkerton. Ma i fuorilegge erano molto abili con le armi e difficilmente si lasciavano prendere. Finirono però tutti uccisi, la maggior parte a tradimento.

Mormoni e altre sette religiose

Molti pionieri fuggivano dall'Est americano perché avevano sofferto terribili persecuzioni religiose. Tra questi vanno ricordati i mormoni (una setta religiosa protestante) che costruirono la città di Salt Lake City. La loro storia era iniziata parecchi anni prima a New York, dove Joseph Smith aveva raccolto attorno a sé alcuni fedeli, narrando di aver avuto la visione di un angelo che gli aveva rivelato i fondamenti della nuova comunità religiosa. Ma una folla inferocita linciò Smith. Morto il profeta, alla guida della setta si pose Brigham Young che, a partire dal 1845, incitò i mormoni a una marcia verso il Far West per poter vivere in libertà. Malvisti dagli altri pionieri, i mormoni tracciarono una nuova pista che portava allo Utah. Giunti al Gran Lago Salato, costruirono le prime baracche e cominciarono a coltivare la terra. Negli anni successivi decine e decine di carovane di mormoni, provenienti da ogni parte dell'America e dell'Europa, raggiunsero il Grande Lago Salato. Il governo americano cercò di imporre alla nuova comunità un suo governatore, ma i mormoni si ribellarono, resistettero anche all'esercito. Il governo fu costretto a riconoscere la loro indipendenza.

Come i mormoni anche altre sette religiose, come i quaccheri o gli amish, si spinsero nel Far West. In questa terra libera costruirono città e comunità indipendenti.

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