Farmacodinamica

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

farmacodinamica

Germano De Cosmo

Parte della farmacologia che studia le azioni svolte dai farmaci sull’organismo e le relazioni fra la concentrazione di farmaco presente all’interno dell’organismo e gli effetti farmacologici che tale farmaco è in grado di produrre sull’organismo stesso. La farmacodinamica prende dunque in esame la relazione tra la concentrazione di un farmaco e il suo effetto, che è la risultante di un’interazione specifica tra la molecola attiva e il recettore di membrana o intracellulare. La farmacodinamica determina il tipo, l’intensità e la durata dell’attività farmacologica, o meglio, di una data concentrazione di farmaco nel suo sito d’azione. I farmaci agiscono attivando o inattivando un determinato recettore (modalità agonista o antagonista). Il numero dei siti recettoriali può, inoltre, variare in base a stimoli di varia natura. L’intensità della risposta da parte dell’organismo può differire da soggetto a soggetto (variabilità interindividuale). Le manifestazioni farmacodinamiche, di non sempre facile evidenziazione clinica, possono verificarsi a vari livelli: sistema nervoso centrale, apparato cardiovascolare, sistema endocrino, equilibrio elettrolitico, sistema immunitario.

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