Fàusto di Riez (lat. Faustus Reiensis). - Teologo (n. in Bretagna - m. dopo il 485), monaco a Lérins di cui divenne abate nel 433, quindi vescovo di Riez (prima del 462). Degli scritti, un Adversus arianos et macedonianos è da ritenere perduto; il De Spiritu Sancto, attribuito (eccetto un codice) al diacono romano Pascasio, difende la consustanzialità e coeternità dello Spirito Santo al Padre e al Figlio. In altra questione, quella della grazia, F., dopo la condanna del predestinazionista Lucido nei sinodi di Arles (473) e Lione (474), tenta di prendere, con il De Gratia, una posizione intermedia tra agostiniani e pelagiani, adottando però le concezioni semipelagiane, tradizionali a Lérins. In una delle 10 lettere pervenuteci, difende la corporeità dell'anima e degli angeli e il traducianismo.
(Reii). - Forse d'origine inglese, entrò giovanissimo nel monastero di Lérins, centro di studî ove compì la sua preparazione teologica, e ne fu eletto abate nel 433; divenne vescovo di Reii, oggi Riez (Basses-Alpes) verso il 452; esiliatone verso il 478 dal re visigoto Eurico, per la polemica che conduceva ...
fàusto agg. [dal lat. faustus, der. di favere «favorire»], letter. – 1. Che ha felice esito o dà felice indizio: fausto giorno; fausto annuncio, fausto augurio; un fausto segno; fausto ricorrenza; letter., fausto evento, spesso riferito a nascita attesa...
faustiano agg., letter. – Di Faust, relativo a Faust (personaggio storico ma divenuto leggendario e noto soprattutto come protagonista dell’omonimo poema drammatico di J. W. Goethe), con particolare riferimento alla sua insaziabile avidità di nuove conoscenze,...