FEDERICO II d'Aragona, re di Sicilia

Enciclopedia Italiana (1932)

FEDERICO II d'Aragona, re di Sicilia

Giuseppe La Mantia

Figlio terzogenito di Pietro III, poi I di Sicilia, e di Costanza, figlia del re Manfredi svevo, nacque nel 1272, e andò la prima volta in Sicilia ancora fanciullo, nell'aprile 1283, con la madre e il cancelliere Giovanni da Procida. Quando il fratello Giacomo divenne re di Aragona nel 1291, F. fu destinato luogotenente generale in Sicilia. Si recò a Roma nel 1293 col Procida per trattare col papa Bonifacio VIII degli affari del regno. Visto vano ogni sforzo per evitare la cessione della Sicilia agli Angioini, i Siciliani vollero che Federico si coronasse re di Sicilia, il che avvenne il 25 marzo 1296 in Palermo con pompa ed entusiasmo straordinarî. Battuto più volte per mare da Ruggiero di Lauria, ma vittorioso per terra a Falconara (1299), ove fece prigioniero Filippo di Taranto, F. poté ottenere con la pace di Caltabellotta (1302) la Sicilia vita sua natural durante, col titolo di re di Trinacria, e sposó in Messina Eleonora figlia di Carlo II d'Angiò. S'investì nel 1311 del ducato di Atene e Neopatria. Strinse amicizia nel 1312 con l'imperatore Enrico VII, e fu nominato ammiraglio dell'impero. Ne ebbe lodi dall'Alighieri. La pace si rompeva nel 1313, e F. fece proclamare l'infante Pietro, natogli nel 1305, erede del regno, ed egli assunse il titolo di re di Sicilia, invece che di Trinacria. Resisté alle incursioni angioine, si alleò (1320) coi ghibellini di Genova, promosse (1322) la coronazione del figlio Pietro a re di Sicilia insieme con lui, per impedire la restituzione dell'isola agli Angioini. Nuova alleanza fece con l'imperatore Ludovico il Bavaro (1327) e quindi continuarono le incursioni angioine nell'isola anche nell'anno 1333. Nel 1337 si recava a Castrogiovanni: ammalatosi durante il viaggio, morì il 25 giugno presso Paternò. Fu sepolto nel duomo di Catania. F. è chiamato II, perché il suo predecessore Federico II di Svevia è I come re di Sicilia.

Bibl.: R. Pirri, Sicilia sacra, I, Palermo 1733, p. xli; F. Testa, De vita et rebus gestis Friderici II, Palermo 1775; G. E. Di Blasi, Storia civile del regno di Sicilia, Palermo 1811; M. Amari, Storia della guerra del Vespro Siciliano, 9ª ed., Milano 1886, voll. 3; S. V. Bozzo, Note storiche siciliane del secolo XIV, Palermo 1882; E. Finke, Acta aragonensia. Quellen aus der diplomatischen Korrespondenz, ecc., Berlino 1908; G. La Mantia, Codice diplomatico dei re aragonesi di Sicilia, I, Palermo 1917; R. Caggese, Roberto d'Angiò e i suoi tempi, I, Firenze 1922; II, 1931; C. Lupo, L'elogio di Dante a Federico II di Aragona, in Arch. stor. Sic. orient., Catania 1929.

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