Zandoméneghi, Federico

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Pittore (Venezia 1841 - Parigi 1917). Figlio di Pietro (1806-1866) e nipote di Luigi (1778-1850), valenti scultori attivi a Venezia nella tradizione di A. Canova, Z. nel 1856 si iscrisse all'Accademia. Fuggito da Venezia per evitare la coscrizione austriaca, dopo avere seguito Garibaldi coi Mille, a Firenze (1862-66) frequentò i macchiaioli, divenendo particolarmente amico del critico D. Martelli. Nel 1866 tornò a Venezia e, dal 1874, si stabilì a Parigi dove fu in contatto con gli impressionisti. Espose al Salon des Indépendants (1879, 1880, 1881, 1886) e, negli ultimi anni del secolo, fu aiutato dal mercante Durand-Ruel. Pur fortemente attratto e influenzato dall'arte di Degas e Renoir, Z. seppe tuttavia mantenere una sua personalità nella malinconica sensualità cromatica tipicamente veneziana. Preferì ritrarre fiori e figure ma lasciò anche paesaggi e notevoli ritratti. Una sua personale alla Biennale di Venezia del 1914 ebbe scarso successo e soltanto dopo il 1922 la sua arte ottenne un adeguato riconoscimento.

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