MELINE, Félix-Jules

Enciclopedia Italiana (1934)

MELINE, Félix-Jules


Uomo politico, nato a Remiremont il 20 maggio 1838, morto a Parigi il 20 dicembre 1925. Avvocato, si dedicò prestissimo alla politica, già sotto il secondo impero, militando tra le file dell'opposizione. Eletto deputato nel 1872 e da allora costantemente membro della camera (dal 1903 del senato), tra le file dei repubblicani moderati, fu ministro dell'Agricoltura nel ministero Ferry, dal 1883 al 1885; presidente della camera nel 1888-89, divenne presidente del consiglio nel 1896. Tenne per sé il portafoglio dell'Agricoltura, nei cui problemi si era ormai specializzato, e i cui interessi difese sempre accanitamente (a tale scopo aveva promosso, nel 1892, le leggi protezioniste); ebbe come ministro degli Esteri G. Hanotaux, che svolgeva soprattutto un'intensa attività espansionistica nelle colonie. Durante il suo ministero, cominciò la campagna per la revisione del processo Dreyfus, alla quale il M. si oppose recisamente. Caduto il ministero nel giugno 1898, il M. rimase a capo del partito moderato e progressista. Tornò al governo durante la guerra mondiale, come ministro dell'Agricoltura nel gabinetto Briand (1915-1916). Scrisse Le retour à la terre et la surproduction industrielle (1905).

Bibl.: G. Lachapelle, Le ministère Méline, Parigi 1928.