Filaria

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Nome comune di diversi Nematodi Spiruridi della superfamiglia Filarioidei; vermi sottili, allungati, filiformi, di dimensioni varie (fino a parecchi centimetri di lunghezza). Hanno bocca terminale priva di capsula, situata fra 6 papille; ano all’estremità opposta; in sua prossimità, nel maschio, si trova l’apertura genitale munita di due spicole copulatrici; l’apertura genitale femminile è invece situata presso la regione esofagea; sono ovipari o vivipari.

Parassiti dei Vertebrati, utilizzano come vettori Ditteri ematofagi: zanzare (Culex, Aedes, Anopheles), Tabanidi ecc. Le larve ( microfilarie), spesso microscopiche, si trovano nel sangue o in vari tessuti; risiedono da adulti nel tessuto connettivo, nelle sierose o nel sistema emolinfatico, determinando la malattia nota come filariosi, rarissima in Europa, relativamente frequente nelle zone tropicali e subtropicali dell’Africa, Asia, America, Oceania. Interessa l’uomo e alcuni animali, manifestandosi con una sintomatologia che varia a seconda della localizzazione della f. e della specie cui appartiene. La profilassi si fonda soprattutto sulla distruzione degli insetti vettori, preferibilmente mediante lotta biologica; la terapia sull’impiego di chemioterapici.

Tra le specie di f. più note: a) Wuchereria bancrofti è (come l’affine Wuchereria malayi) bianca; il maschio è lungo circa 40 mm con 0,1 mm di spessore, la femmina è lunga 65-100 mm con 0,20-0,26 mm di spessore. Si localizza nelle lin;foghiandole e nei vasi linfatici dell’uomo, determinando gravi disturbi (edemi, linfangiti, ascessi, elefantiasi ecc.). Le femmine, vivipare, partoriscono grande quantità di microfilarie localizzate di notte nel sangue periferico dei malati; di giorno, nei vasi polmonari e nel cuore. Ospiti intermedi sono varie zanzare: Culex pipiens, Aedes aegypti, Anopheles gambiae ecc. Le microfilarie, succhiate col sangue, pervengono nello stomaco della zanzara, e di qui nei muscoli del torace ove si metamorfosano e quindi migrano nella proboscide donde penetrano, attraverso la ferita prodotta dall’insetto, nel circolo sanguigno e di qui negli organi linfatici, nei quali raggiungono lo stato adulto. La specie è diffusa in Asia, Africa, America e Australia. b) Loa loa è bianca, cilindrica, di 30-40 mm di lunghezza e 0,35 mm di spessore il maschio, 70 mm e 0,5 la femmina, con microfilarie circolanti nel sangue di giorno; l’adulto vive specialmente nel connettivo sottocutaneo; spostandosi attivamente, giunge spesso nell’occhio, sotto la congiuntiva. Ospiti intermedi di questa f. sono mosche della famiglia Tabanidi (Chrysops). Vive nell’Africa occidentale. c) Onchocerca volvulus e Onchocerca coecutiens, trasmessi da ditteri ematofagi del genere Simulium, determinano lesioni cutanee e gravi lesioni oculari (➔ oncocercosi).

Alcune f. interessano la veterinaria. Parafilaria multipapillosa determina sotto la pelle dei cavalli tumori che dopo poco tempo si rompono con fuoruscita di sangue ( filariosi emorragica). Nel cane Dirofilaria immitis vive nel cuore e nelle arterie polmonari.

Per la f. di Medina ➔ Dracunculus.

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