ACCIAIUOLI, Filippo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)

ACCIAIUOLI, Filippo

Guido Pampaloni

Nacque a Roma il 12 marzo 1700 da Ottavio e da Marianna del marchese Antonfrancesco Torrigiani. Abbracciato lo stato ecclesiastico, divenne prelato della Curia romana e, nel 1723, protonotario apostolico e referendario delle Due Segnature. L'anno dopo fu nominato vicelegato pontificio a Ravenna e nel 1728 governatore di Città di Castello. Nel 1737 divenne presidente della Camera apostolica e ponente della Congregazione delle Immunità e nel 1739 chierico di Camera di Clemente XII. Il 2 dic. 1743 fu innalzato da Benedetto XIV alla dignità di arcivescovo in partibus di Petra ed inviato come nunzio apostolico in Svizzera, dove rimase fino al 1753. Nel 1754 fu trasferito, sempre in qualità di nunzio apostolico, a Lisbona, dove fu coinvolto nelle lotte per la cacciata dei gesuiti dal Portogallo.

L'A. era stato in ottime relazioni con la corte e con il primo ministro Pombal; quando questi, però, iniziò la sua lotta contro la Compagnia di Gesù, i rapporti fra il nunzio e le autorità portoghesi, ed in particolar modo col Pombal stesso, divennero molto tesi. Inizialmente l'A. aveva tenuto sulla questione un atteggiamento molto cauto e moderato nei confronti del governo portoghese, limitandosi ad insistere sul rispetto dell'abito sacerdotale e delle istituzioni canoniche. La sua azione in difesa della Compagnia si fece, però, molto più decisa a partire dal luglio del 1758,quando a papa Benedetto XIV successe Clemente XIII.

Essendo stati accusati i gesuiti di avere organizzato l'attentato al re del 3 sett. 1758, l'A. protestò energicamente presso il Pombal, chiedendo insistentemente di far parte del collegio giudicante nel processo che si stava preparando contro quei padri incriminati per il fallito attentato. Con una continua azione diplomatica tento poi di indurre il Pombal a più miti propositi nei confronti dei gesuiti. Ma le sue proteste e la tenace pressione esercitata sia a corte sia sul governo non ebbero alcun risultato. Nel settembre del 1759cominciò l'imbarco dei primi gruppi di gesuiti espulsi, che l'A. non riuscì ad impedire. Alla fine, quando ormai i rapporti tra il governo portoghese e la Santa Sede avevano assunto un carattere di aperta ostilità, il Pombal, con la scusa che l'A. non aveva illuminato la sede della nunziatura il giorno del matrimonio del fratello del re, il 15 giugno 1760, lo espulse dal regno.

L'A. era stato creato da Clemente XIII cardinale del titolo di S. Maria degli Angeli, il 24 sett. 1759. Rientrato in Italia, il 24 genn. 1763 fu nominato vescovo di Ancona. In questa città egli mori il 24 luglio 1766.

Bibl.: P. Litta, Fam. cel. ital., Acciaiuoli di Firenze,tav. VII; B. Romano, L'espulsione dei Gesuiti dal Portogallo,Città di Castello 1914, passim;L. v. Pastor, Storia dei Papi,XVI, 1, Roma 1933, pp. 355-371,576-617; L. Koch, Jesuiten Lexikon,Paderborn 1934, coli. 1449-1452; R. Ritzler-P. Sefrin, Hierarchia catholica..., VI, Patavii 1958, pp. 27, 82, 334.

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