Film-mosaico

NEOLOGISMI (2018)

film-mosaico


loc. s.le m. inv. Film che accosta materiali e soggetti diversi, anche diretti da più autori, per dar vita a una narrazione unitaria.

• «L’uomo che ama» di Maria Sole Tognazzi, misteriosamente scelto per aprire il Festival di Roma, è uno di questi film-mosaico. Il racconto procede infatti per cerchi concentrici. Al centro di tutto ci sono i due amori vissuti successivamente, ma ugualmente infelici, dal protagonista Roberto (Pierfrancesco Favino). (F[abio] Fer[zetti], Messaggero, 24 ottobre 2008, p. 29, Cultura & Spettacoli) • È disceso dal cielo per ascoltare la voce degli uomini. Certo: riassunta in questo modo, la parabola di Yann Arthus-Bertrand suona un po’ troppo evangelica. Eppure è così. Dopo un quarto di secolo passato a fotografare la Terra dall’alto, considerato ormai il re della visione a volo d’uccello, […] ora vuol passare più tempo possibile coi piedi per terra, nelle strade, nelle piazze del mondo, a far domande alla gente, domande come «Quando hai pianto l’ultima volta e perché? Come definiresti la felicità? Hai dei nemici? Ti senti libero?», e poi filmare le risposte, e comporre in uno smisurato film-mosaico i sentimenti di «Sette miliardi di altri». (Michele Smargiassi, Repubblica, 30 dicembre 2012, p. 30, Cronaca) • «I ponti di Sarajevo» (2014), film mosaico e collettivo firmato da tredici registi, è un omaggio a una città tormentata e martire, realizzato in occasione del centenario del primo conflitto mondiale. (Nino Dolfo, Corriere della sera, 29 ottobre 2015, Cronaca di Brescia, p. 15).

- Composto dal s. m. inv. film e dal s. m. mosaico.

- Già attestato nell’Unità del 2 dicembre 1975, p. 7, Spettacoli-Arte.

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