FIORE

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

FIORE

Giuseppe Lusina

(XV, p. 423).- La natura morfologica del f., particolarmente di quello delle Angiosperme, è stata spesso discussa: secondo la teoria classica o della metamorfosi, tutti i costituenti del f., cioè sepali, petali, stami e carpelli, sono omologhi a foglie; benché non sia appoggiata da evidenti prove paleobotaniche, tale teoria è confermata anche da studî recenti di organografia, anatomia e ontogenia, ed è universalmente accettata; tuttavia non le sono mancate obiezioni anche in tempi recenti; così J. Thompson (1934) pensa che il f. sia un asse sporigeno, sul quale si sviluppano emergenze (in senso botanico) sporigene, e che quindi tutti i pezzi fiorali siano emergenze; invece secondo V. Grégoire (1938) il f. è un apparato sporigeno autonomo, senza alcun rapporto né ontogenetico né filogenetico con gli organi vegetativi della pianta; i varî pezzi fiorali si originerebbero da un meristema superficiale, costituito in modo diverso dal meristema apicale del fusto e quindi sarebbero organi morfologicamente diversissimi dalle foglie. Da varie osservazioni risulta che i sepali si possono considerare derivati direttamente da foglie vegetative, e i petali, in molte piante, dagli stami. Quale sia stato l'aspetto dei primi f. non è dato sapere per mancanza totale di fossili, tuttavia la costituzione degli stami e dei carpelli di certe Ranali attuali (Winteracee e Degeneriacee) ci permette di farci un'idea della forma di questi organi nei fiori più primitivi: in queste piante lo stame è fogliaceo, con 3 nervature e con microsporangi profondamente incassati, il carpello è una foglia conduplicata che porta alla superficie interna, cioè ventrale, due serie di ovuli che vengono raggiunti dai tubi pollinici attraverso un denso strato di peli situato nello spazio tra i due margini del carpello, che non sono fusi insieme come nelle Angiosperme attuali. Riguardo alla filogenesi del f. le opinioni sono discordanti: alcuni, ammettendo l'omologia delle parti fiorali delle Gimnosperme con quelle delle Angioserme, suppongono che il fiore di queste sia derivato da quello delle Bennettitali, altri invece fanno derivare il f. angiospermico da un'infiorescenza bisessuale del tipo delle Efedre; la prima teoria è chiamata teoria dell'euanzia, la seconda della pseudanzia. Nell'ultimo decennio si sono fatte ricerche anatomiche riguardanti la nervatura dei singoli costituenti del f. e particolarmente delle foglie perianziali, dei carpelli, degli ovarî inferi e del ricettacolo, nonché i nettarî e il disco fiorale; tali ricerche insieme a studî sull'ontogenesi di detti organi hanno risolto alcune questioni controverse, così, per es., è risultato che nel caso di ovario infero il rivestimento di questo è per lo più di origine ricettacolare e non è dovuto alla fusione delle parti basali degli antofilli; del pari è stata confermata l'idea che gli ovuli a placentazione centrale sono sempre di origine carpellare e non derivano dall'asse fiorale. Sono da ricordare anche le estese ricerche che sono state effettuate sulla morfologia del polline, ricerche che, oltre ad essere importanti negli studî palinologici, possono fornire notevoli indicazioni di carattere sistematico nella distinzione di generi e di sezioni del genere.

Bibl.: W. Troll e H. Weber, in Fortschritte der Botanik, vol. XVI-XXI, Berlino 1954-1959.

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