FISTOLA

Enciclopedia Italiana (1932)

FISTOLA (lat. fistúla)

Giovanni Perez

Lesione di continuo, canalicolare, che non tende alla guarigione. Le cause di discontinuità sono numerose, talune congenite, da incompleta chiusura di canali od organi cavi, o da ulcerazione di formazioni cistiche congenite (p. es. fistole mediane del collo da residui del canale tireoglosso); altre acquisite: dovute o a lesioni traumatiche o a lesioni infiammatorie acute o croniche, ovvero a ulcerazioni distrofiche o neoplastiche. Le cause per le quali queste lesioni di continuo non guariscono sono: l'epitelizzazione del tramite fistoloso per cui, non essendovi superficie cruente e granulanti, non si può formare tessuto di cicatrice; cause meccaniche, quali la contrazione degli sfinteri (fistole anali), i corpi estranei, p. es. calcoli, fili di seta da pregressi atti operativi, necrosi ossee, ecc., il continuo passaggio di secreti, escreti o anche essudati (fistole lacrimali, salivari, biliari, urinarie, gastriche, enteriche, stercoracee, da ristagno di pus, ecc.); cause infiammatorie, cioè la presenza di germi piogeni, di granulazioni tubercolari, sifilitiche, actinomicotiche le quali, sino a quando perdura l'infezione, non possono essere sostituite da tessuto cicatriziale; cause discrasiche e distrofiche che rendono i tessuti torpidi, provocando anche fatti degenerativi degli elementi cellulari; cause neoplastiche, non potendo i tessuti infiltrati dal neoplasma trasformarsi in tessuto di cicatrice. Le fistole risultano di uno o più orifici piccoli e rotondeggianti, raramente fissurali, e d'un canale unico o ramificato, che può essere completo o incompleto, terminante cioè, in una delle estremità a fondo cieco. Nel primo caso si parla di fistole complete o comunicanti, perché gli orifici che s'aprono l'uno sulla superficie cutanea e l'altro sulla superficie mucosa d'un organo cavo, ovvero sboccano entrambi in due cavità mucose, fanno comunicare queste cavità o fra di loro (fistole interne) o con l'esterno (fistole esterne). Le fistole incomplete si chiamano ancne fistole cieche, e l'unico loro orificio può aprirsi o sulla superficie cutanea (fistole esterne cieche), o su una superficie interna mucosa (fistole interne cieche), mentre il fondo cieco si trova nello spessore dei tessuti. In qualche caso gli orifici sono multipli (fistole a innaffiatoio). Il tragitto può essere più o meno tortuoso, e le sue pareti sono tappezzate da bottoncini carnosi torpidi o esuberanti, o da granulazioni tubercolari, sifilitiche, ecc., o da bottoni neoplastici, formazioni tutte che possono fare sporgenza attraverso gli orifici fistolosi. Per precisare la lunghezza e i varî caratteri del tramite fistoloso può riuscire utile, oltre alla specillazione e all'iniezione attraverso il tramite di sostanze coloranti facilmente rilevabili, nei casi di fistole comunicanti, nella cavità di sbocco del tramite fistoloso, l'esame radiografico, previa iniezione nel tramite di sostanze radioopache.

La cura consiste nella rimozione della causa e quindi varia a seconda della differente patogenesi.