FLAMENCA

Enciclopedia Italiana (1932)

FLAMENCA

Salvatore Battaglia

. Romanzo in lingua provenzale della seconda metà del sec. XIII, conservato da un solo manoscritto mutilo in principio e alla fine.

Archambaut, signore di Bourbon, sposa Flamenca, figlia del conte di Nemurs; ma subito è invaso da una violenta gelosia, che gli fa smarrire il senno. E così la bella Flamenca è vigilata in una torre, segregata dal mondo, ma non tanto che Guilhem de Nevers - cavaliere valoroso e appassionato, richiamato in Borgogna dalla sua infelice bellezza - non riesca a comunicare con lei, sotto le spoglie di chierico, e a ottenerne l'amore. Frattanto Archambaut - per ironia della sorte - guarisce e libera fiducioso la moglie, mentre Guilhem riparte per le Fiandre a riprendere la sua vita eroica. La sua fama, che corre per il mondo, induce Archambaut a invitarlo nella propria corte, dove Guilhem brilla per la sua esuberante e prode giovinezza; Flamenca ne è felice, e nella rappresentazione di questa vita galante, aristocratica e libertina s'interrompe il poema. Il romanzo, che ha qualche prolissità e pare divagare in una serie di episodî, è però ricco di elementi romanzeschi e trovatorici, che si susseguono con finissima abilità stilistica: la gelosia tormentosa di Archambaut, la passione lirica di Guilhem, l'indole nostalgica e amorosa di Flamenca, il fasto dell'ambiente cortigiano, e quel tono di maliziosa grazia che pervade tutta l'opera, rivelano nel poeta un temperamento vario e maturo: una sola volta l'autore, pare alludere a sé stesso con il nome di Bernardet, senz'altra indicazione.

Bibl.: L'ediz. con traduz. in francese e con introduz., a cura di P. Meyer, Parigi 1865, 2ª ed. 1901. Cfr. S. Debenedetti, Flamenca, Torino 1922; O. Schultz-Gora, Nachlese zum Texte der Flamenca, in Zeit. f. rom. Philologie, XLIII (1923), pp. 205-221; K. Lewent, Bruchstücke des provenz. Versromans, Halle 1926; J. Anglade, Le roman de Flamenca, analyse et traduction, Parigi 1926; Ch. Grimm, Étude sur le roman de Fl., Parigi 1930.