FLORIS

Enciclopedia Italiana (1932)

FLORIS

Arthur Laes

Casata di artisti di Anversa, tra cui i più illustri sono Cornelis (II) e Frans (I).

Cornelis (II), architetto e scultore, nato ad Anversa nel 1514, morto ivi nel 1575. Dopo un viaggio in Italia, era nuovamente ad Anversa nel 1547 e nel 1549, e vi eseguiva le decorazioni per l'ingresso trionfale di Filippo II. Nel 1546-47 aveva disegnato le iniziali per i registri della gilda di S. Luca (Liggeren): trentadue disegni a penna, coi quali creò i "grotteschi"fiamminghi. Architetto, costruì il palazzo municipale di Anversa (1561-65), ove elementi italiani sono mescolati ai settentrionali; la Casa Anseatica (1564-68) bruciata nel 1893; la casa di suo fratello Frans Floris (1563-64), pure distrutta; e varie case per gilde. Scultore, eseguì monumenti sepolcrali, tabernacoli, ecc., e tra l'altro il tabernacolo di Léau (1550-1552), opera che nello slancio della guglia conserva ancora carattere gotico, ma nei particolari rivela lo spirito del Rinascimento; la tomba di Federico II a Schleswig; e nella cattedrale di Königsberg, tra il 1568 e il 1570, la tomba di Alberto I, opera d'aspetto classico nelle linee e nella massa. Ma i caratteri del Rinascimento si affermano soprattutto nel tramezzo della cattedrale di Tournai (1568-1575), composto di tre archi su colonne doriche, decorato di bassorilievi e di statue, e di molteplici motivi ornamentali. Nell'ultima opera di C.F.. la tomba di Cristiano III di Danimarca (duomo di Roskilde), predomina l'architettura.

Frans (I), detto l'Incomparabile. Pittore, incisore e disegnatore. nato ad Anversa dopo il 1516, vi morì nel 1570. Datosi prima alla scultura, fu poi allievo, nella pittura, di Lambert Lombard in Liegi; e venne inscritto maestro nella gilda di S. Luca ad Anversa nel 1540. Non si può precisare l'epoca in cui si recò in Italia. Quivi si trattenne a Firenze e a Roma, ove disegnò molte figure del Giudizio universale di Michelangelo (finito nel 1541). Ritornato in patria, e venuto in grande fama, ebbe numerosi allievi, fra i quali Frans Pourbus il Vecchio e Martin di Vos. Eseguì decorazioni in occasione del trionfale ingresso di Filippo II in Anversa (1549); dipinse soggetti religiosi e allegorici, scene di genere. Fra le opere principali sono La caduta degli angeli ribelli (1554) del museo di Anversa, l'Adorazione dei Pastori del museo di Dresda, il Giudizio universale (1566) del museo di Bruxelles. Fu abile ritrattista, come si vede nel ritratto di gentildonna con cane (1558) del museo di Caen, e nel Falconiere (1558) nel museo di Brunswick. Oltre a queste opere di F., se ne sono conservate altre nei musei di Bamberga, di Berlino, di Breslavia, di Firenze, dell'Aia, di Madrid, di Leningrado, di Schwerin, di Stoccolma, di Torino, di Vienne. F. fu uno dei principali rappresentanti del Romanismo nei Paesi Bassi; sentì soprattutto l'influenza di Michelangelo, e preparò il terreno all'arte barocca del sec. XVII.

Bibl.: Winkler, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XII, Lipsia 1916 (con la bibl. precedente). Vedi inoltre, per Cornelis (II): R. Hedicke, C. F. und die Florisdekoration, Berlino 1913; Fierens-Gevaert, Histoire de l'art flamand, Bruxelles 1917-18, I, pp. 8-10, 15-17; M. Laurent, L'architecture et la sculpture en Belgique, Parigi e Bruxelles 1928, pp. 18-37. Per Frans (I): E. Heidrich, Vlämische Malerei, Jena 1913, pp. 14-16, 32; Fierens-Gevaert, op. cit., I, pp. 29-30, 40-41; F. Winkler, Die altniederländische Malerei, Berlino 1924, pp. 311-19, 386; D. Zuntz, F. F., Strasburgo 1929.

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