FOGGIA

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

FOGGIA (XV, p. 581 e App. I, p. 605)

Umberto TOSCHI
Enzo PISCITELLI

Nel decennio precedente la seconda Guerra mondiale lo sviluppo di Foggia era stato considerevole: alla vecchia e consolidata funzione di centro ferroviario e mercato si erano aggiunti l'attività del grande stabilimento del Poligrafico dello stato (v. App. I. p. 954) e lo sviluppo delle opere di bonifica e appoderamento nel circostante Tavoliere. La popolazione del comune, che nel censimento 21 aprile 1936, era risultata di 62.340 ab. residenti, alla metà del 1938 era valutata di 67.022 e al 31 dicembre 1940 di 73.953. Questo sviluppo demografico continuava nei primi anni di guerra, cosicché al 31 luglio 1943 gli abitanti erano ben 79.127.

L'importanza del nodo ferroviario e delle annesse officine e depositi attrasse l'offensiva aerea, che, particolarmente dal maggio all'agosto 1943, determinò la quasi totale distruzione della stazione ferroviaria e danni gravissimi in tutta la città.

Dopo la proclamazione dell'armistizio tra l'Italia e le Nazioni Unite (8 settembre 1943), nonostante i tentativi di resistenza italiana, le forze tedesche s'impadronirono di Foggia, Manfredonia e Cerignola ma poi, sotto la costante pressione delle truppe alleate che continuamente sbarcavano nei porti di Taranto e di Brindisi, i Tedeschi, il 28 settembre 1943, si ritirarono da Foggia (che fu occupata dagli Alleati il 1° ottobre) oltre S. Severo e Lucera. L'intera provincia fu liberata il 10 ottobre 1943.

Durante la successiva campagna d'Italia Foggia costituì la principale base aerea anglo-americana per il settore adriatico e balcanico. A questo si prestava, intorno, la piatta e disalberata pianura del Tavoliere: vi si attrezzarono non meno di 30 fra aeroporti e campi sussidiarî, soprattutto importante quello di Amendola (a circa 20 km. sulla nazionale per Manfredonia) con una pista di lancio principale larga oltre 200 metri e lunga km. 3,5, oltre le derivazioni.

Il nodo ferroviario ha ripreso in gran parte la sua efficienza; ma le funzioni aero-portuali, nonostante progetti e tentativi, sono ritornate assai modeste. Nel campo industriale è da notare la ricostruzione del Poligrafico che ha ripreso la sua attività. La ricostruzione edilizia della città, ostacolata fino a tutto il 1945 dalle requisizioni alleate e da altre servitù di guerra, procede gradualmente, di pari passo col ritorno degli sfollati.

La popolazione presente, che al 31 dicembre 1945 era stimata di 63.973 ab., al 31 dicembre 1947 era di 83.750 ab.

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