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Biologia

F. embrionali Nello sviluppo embrionale dei Metazoi, le lamine cellulari sovrapposte che si formano per un graduale processo di differenziamento sia che l’embrione attraversi o meno un tipico stadio di gastrula. Si distinguono un f. esterno (ectoderma), un f. interno (endoderma) e un tessuto intermedio (mesoderma), formato a sua volta da due lamine, l’una che si estende sotto l’ectoderma, l’altra sopra l’endoderma, per cui si viene a limitare, fra le due, la cavità del celoma. I tessuti definitivi che formeranno poi i vari organi derivano da questi epiteli embrionali. La formazione dei f. embrionali e il loro ulteriore destino hanno dato luogo a non poche discussioni fra gli embriologi e alla teoria dei f. germinativi che, nata e fiorita verso la fine del 19° sec., tentò di ricondurre la formazione dei f. a uno schema di gastrulazione comune a tutti i Metazoi, i quali avrebbero attraversato nella filogenesi una fase di gastrula (➔). I progressi dell’embriologia comparata, gli studi di genealogia cellulare e sulla determinazione embrionale, la dottrina delle localizzazioni germinali e la scoperta degli organizzatori, ormai hanno dimostrato la non validità della teoria dei f. germinativi.

F. ripiegato (o struttura β). Struttura regolare, presente in numerose proteine strutturali, in cui la catena polipeptidica è quasi completamente distesa. Nelle proteine composte da più subunità, la struttura a f. è stabilizzata da legami idrogeno che si formano tra subunità differenti. A seconda che subunità adiacenti abbiano una uguale o differente direzione del legame peptidico (NH-CO o CO-NH) la struttura a f. sarà rispettivamente a catene parallele o antiparallele.

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