Folgorazione

Universo del Corpo (1999)

Folgorazione

Giancarlo Urbinati

Gli accidenti dovuti all'elettricità, e le lesioni che ne derivano, sono nel loro complesso denominati elettrotraumatismi; a seconda dell'esito fatale o non fatale, essi si distinguono, rispettivamente, in elettrocuzione e in fenomeni di elettrizzazione. Il termine folgorazione dovrebbe, a rigore, applicarsi alla sola elettrocuzione provocata dall'elettricità atmosferica, ma in realtà viene spesso impiegato estensivamente per indicare tutti i danni determinati nell'organismo dalla corrente elettrica, specialmente se di una certa gravità. Il corpo umano è infatti un buon conduttore di elettricità; di conseguenza, tale forma di energia, sia essa naturale come il fulmine o artificiale come le correnti ad alta intensità, può determinare nell'individuo lesioni gravi e anche mortali.

Gli accidenti elettrici possono prodursi con differenti modalità: per contatto unipolare, quando il corpo, elettricamente a terra, tocca un punto ad alta o bassa tensione; per contatto bipolare, allorché il corpo è inserito nel circuito (per es. le due mani toccano due conduttori); per il formarsi di un arco elettrico fra il corpo e il conduttore (come nel caso del fulmine, ovvero di una scarica elettrica a distanza). In linea generale, i danni da elettricità dipendono dalla tensione (espressa in volt), dalla resistenza (R) opposta dal corpo (espressa in ohm) e dall'intensità (I) della corrente (espressa in ampere), le quali sono in rapporto tra loro secondo la relazione I = V/R. La tensione può essere molto bassa (⟨50 V), bassa (50-430 V), media o alta (>430 V). Le correnti dei luoghi domestici, ossia quelle che determinano il maggior numero di accidenti, sono originate da basse tensioni.

La resistenza offerta dal corpo umano al passaggio della corrente varia peraltro da individuo a individuo e, anche in un medesimo soggetto, in rapporto alla regione del corpo (essendo massima a livello degli strati cutanei e assai bassa, al contrario, nei tessuti profondi) e a numerose altre condizioni, quali il grado di imbibizione dei tessuti superficiali (per es. pelle secca oppure umida), il punto di ingresso della corrente (per es. maggiore o minore spessore dello strato corneo) e la qualità del contatto (per es. caratteristiche del suolo). Responsabile della gravità del trauma elettrico è però soprattutto l'intensità della corrente che attraversa il corpo o alcune sue parti e che, stando alla relazione su specificata, dipende in maniera inversa dalla resistenza. E poiché questa può essere molto diversa a seconda delle condizioni e del luogo di contatto della cute, l'intensità può variare anche di 100 volte, a seconda che il soggetto abbia mani asciutte e piedi protetti da calzature e poggianti su un terreno anch'esso asciutto, oppure abbia estremità superiori e inferiori bagnate. In relazione alle diverse condizioni, i danni possono risultare minimi o gravissimi e andare dalla sensazione di pizzicore più o meno forte della 'scossa' fino a contratture muscolari in grado di provocare grave disturbo della respirazione, per l'interessamento dei muscoli toracici, o per l'arresto cardiocircolatorio e ventilatorio completo dovuto a fibrillazione ventricolare. Tuttavia, non sempre c'è parallelismo tra intensità della corrente e gravità dei suoi effetti, in quanto l'intensità può modificarsi nel tempo, potendo per es. diminuire per riduzione della differenza di potenziale o per aumento della resistenza; infatti, danni lievi si possono osservare per correnti di alcuni ampere, e, al contrario lesioni gravi o addirittura mortali per correnti di poche decine di milliampere. Importanti sono anche altri elementi, come per es. il tipo di corrente (alternata o continua), il tragitto da essa seguito, la sua durata di azione, il punto in cui avviene il contatto.

La corrente continua dà luogo ad azioni elettrolitiche in vicinanza dei punti di contatto, con relative reazioni chimiche dovute ai prodotti dell'elettrolisi, mentre quella alternata provoca una violenta tetanizzazione. Il passaggio della corrente attraverso il cervello può determinare convulsioni e coma, quello attraverso il cuore fibrillazione. Nell'arto superiore, la contrattura, interessando i muscoli flessori dell'avambraccio, tende a mantenere il soggetto attaccato al conduttore, da cui può distaccarsi soltanto quando la corrente viene tolta; nell'arto inferiore, invece, la contrattura riguarda soprattutto i muscoli estensori e il soggetto può venire proiettato a distanza, con grave rischio di riportare lesioni traumatiche. Gli effetti generali sono di natura motoria, cardiocircolatoria, respiratoria, nervosa e psichica: convulsioni, blocco della muscolatura ventilatoria, alterazioni del ritmo cardiaco, fenomeni di soffocamento, edema polmonare, paralisi, perdita di coscienza, sensazione di angoscia, dolori diffusi, astenia profonda ecc. Possono aversi anche lesioni gravi di organi interni, imputabili in genere ad agenti meccanici (come può accadere per il violento spostamento di oggetti determinato dal fulmine). Le lesioni locali (ustioni) sono in genere proporzionali alla tensione, poiché la quantità di calore che si libera al passaggio della corrente nel conduttore è tanto più grande quanto più elevata è la tensione. In condizioni normali, le basse tensioni non provocano in genere alcun danno. Comunque, le lesioni locali, pur se visibili unicamente nei punti di entrata e di uscita, sono presenti lungo tutto il tragitto percorso dalla corrente elettrica e possono essere anche di notevole gravità, essendo caratterizzate, inoltre, dalla tendenza a cicatrizzare con difficoltà e lentamente.

Le ustioni presentano di solito alcuni caratteri peculiari, che permettono di distinguerle da quelle di altra natura; vengono pertanto definite 'marchi di corrente', costituiti da segni grigi o biancastri lievemente rilevati, con assenza di una linea di demarcazione infiammatoria e di dolore. In caso di accidenti dovuti al contatto con fonti di energia elettrica, la manovra in assoluto preliminare da compiere è la disinserzione dell'interruttore generale, per allontanare l'infortunato dal contatto della corrente; bisogna tuttavia adottare opportune precauzioni, onde evitare che anche il soccorritore si trovi inserito nel circuito. Subito dopo, occorrerà sottoporre l'infortunato alle manovre rianimatorie (respirazione artificiale, eventuale massaggio cardiaco), dopo essersi assicurati della pervietà delle vie aeree. Le ustioni estese e lo shock, laddove siano presenti, potranno essere trattati adottando le misure abituali (v. shock; ustione). Un ruolo prioritario, tanto più rilevante se si pensa alla diffusione sempre crescente degli apparecchi elettrici nella vita di ogni giorno, sia nell'ambito domestico, sia nell'ambiente di lavoro e nelle stesse attività del tempo libero, spetta alla prevenzione. Molte misure preventive sono state codificate in norme di legge, che fissano le caratteristiche degli impianti, regolano l'installazione delle apparecchiature e garantiscono la sicurezza del loro uso. Poiché le principali cause degli accidenti dovuti all'elettricità sono però rappresentate da ignoranza, negligenza e imprudenza, è evidente che altre misure di prevenzione dovranno riguardare il buon senso e la cautela di chi è esposto al rischio di elettrotraumatismi, vale a dire di quasi tutta la popolazione. Buon senso e prudenza vanno quindi affinati attraverso un'opportuna opera d'informazione, che deve essere attuata utilizzando tutti i canali della comunicazione, a cominciare da quelli istituzionali rappresentati dalla scuola.

Bibliografia

Electrical trauma: the pathophysiology, manifestations and clinical management, ed. R.C. Lee, E.G. Cravalho, J.F. Burke, London, Cambridge University Press, 1992.

Handbook of electrical hazards and accidents, ed. L.A. Geddes, Boca Raton (FL), CRC, 1995, pp. 1-224.

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