FORLÌ

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

FORLÌ (XV, p. 681; App. I, p. 610; II, 1, p. 961)

Lucio GAMBI

La popolazione urbana di F. ha raggiunto, secondo il censimento del 1951, le 45.927 unità; per la fine del 1958 i calcoli dell'anagrafe indicano intorno a 53.000 ab. in città e quartieri suburbani di recente formazione. Il notevole sviluppo di questi ultimi è uno dei fatti più salienti della vita forlivese del dopoguerra: l'abitato si è fortemente ingrandito lungo le due direzioni della via Emilia, e cioè verso ponente per 2 km (distanza a cui è nato il villaggio di Cava) e verso levante per 3 km ove il vecchio villaggio di Ronco è quasi saldato col centro. A nord, lungo la via che porta a Ravenna, intorno al vecchio nucleo di Ospedaletto è sorto un denso villaggio che fa già parte integrante della città (dopo avere circondato il cimitero urbano - un tempo isolato - e i cimiteri di guerra alleati). A sud, verso la collina, nuovi villaggi periurbani sono in funzione in località Ca' Ossi e Bussecchio.

Congiuntamente a questa dilatazione topografica si è avuta la risoluzione (esteticamente discutibile) di alcuni problemi edili del vecchio centro che erano rimasti aperti dagli anni di anteguerra: la costruzione di un nuovo edificio (con la centrale telefonica e sedi di banche e assicurazioni) ha completato le prospettive della piazza Saffi - la principale della città - e un nuovo complesso di costruzioni (con destinazione alberghiera, di sale da conferenze, mostre, ecc.) è sorto in corso della Repubblica.

La struttura economica forlivese rimane quella di un grande mercato agricolo: il suo Foro Boario (ricostruito negli ultimi anni, dopo le rovine della guerra) è oggi il principale di Romagna, per bestiame da ingrasso e da macello; e negli ultimi quindici anni sono stati istituiti una decina di frigoriferi (con una produzione totale di un milione di frigorie-ora e una capacità di stivaggio di oltre 30.000 q di frutta e ortaggi). Fra le industrie locali va segnalato lo sviluppo nella produzione del setificio (la maggiore e più vecchia delle industrie forlivesi) che ha aggiunto a quella del rayon la manifattura di una nuova fibra poliammidica: il forlion. Degno di nota è inoltre lo sviluppo dello stabilimento per la costruzione e la carrozzeria di rimorchi e autobus, che è ora uno dei più fiorenti della città.

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