Comencini, Francesca

Lessico del XXI Secolo (2012)

Comencini, Francesca


Comencini, Francesca. – Regista e sceneggiatrice (n. Roma 1961). Figlia di Luigi Comencini, esordisce nel 1984 con Pianoforte, premio De Sica al Festival di Venezia. Dopo diversi lavori televisivi e documentari, nel 2001 firma Le parole di mio padre, tratto da La coscienza di Zeno di I. Svevo. Manierato e farraginoso, il film non avrà successo né di critica, né di pubblico. L’anno seguente mette in luce lo stile asciutto di documentarista e la misurata sensibilità raccontando la vicenda di Carlo Giuliani, il ragazzo morto a Genova il 20 luglio 2001 negli scontri del G8 (Carlo Giuliani, ragazzo), ritratto indelebile di quei giorni. Ispirata dalla realtà che la circonda, nel 2003 affronta il mondo del lavoro dirigendo un riuscito Mi piace lavorare (Mobbing) in cui ritrae Anna, tranquilla segretaria, vittima di uno spietato mobbing che la obbligherà a dimettersi. Efficace e senza orpelli, la regia le varrà il premio della Giuria al Festival di Berlino e il Nastro d'Argento come miglior soggetto. Nel 2007 tornerà sul tema raccontando, attraverso la voce di operai di ieri e di oggi, la storia della classe operaia italiana (In fabbrica). Ma è del 2009 il suo miglior lavoro: con Lo spazio bianco, dove dirige una ispirata Margherita Buy, la C. racconta l’attesa struggente di una donna che segue con palpitazione ogni momento della sua piccola nata al sesto mese, in lotta tra la vita e la morte. Profondamente ispirato e ancora una volta ricco di emozioni e di sentimenti, il film vincerà, tra l’altro, il premio Pasinetti al Festival di Venezia.

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