Chièsa, Francesco

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Scrittore italiano (Sagno, Canton Ticino, 1871 - Lugano 1973); fece gli studî universitarî (laureandosi in giurisprudenza) in Italia, dove ha anche pubblicato quasi tutti i suoi libri; per molti anni fu professore di lingua e letteratura italiana nel liceo di Lugano. La sua vena, un poco pascoliana, di trepido evocatore di motivi georgici, diede i frutti poeticamente più ricchi, meglio che nei versi (Calliope, 1907; Consolazioni, 1921; La stellata sera, 1933; L'artefice malcontento, 1950; Sonetti di San Silvestro, 1971), nella nitida e pur elaborata prosa dei romanzi Tempo di marzo (1925) e Villadorna (1928), dei Racconti del mio orto (1929), e di altre narrazioni a sfondo autobiografico (Compagni di viaggio, 1931; Scoperte nel mio mondo, 1934; Voci nella notte, 1935; Sant'Amarillide, 1938, 2a ed. 1967; Racconti al passato prossimo, 1941; Io e i miei, 1943; La scatola di pergamena, 1961; Raduno a sera di pagine sparse, 1972). Ha scritto anche racconti per l'infanzia.

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