BRESSANI, Francesco Giuseppe

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)

BRESSANI, Francesco Giuseppe


Nacque a Roma il 6 maggio 1612 ed entrò nella Compagnia di Gesù il 15 ag. 1626. Due anni dopo, mentre ancora trascorreva il periodo di noviziato, chiese al padre generale Muzio Vitelleschi di essere destinato. alle missioni e manifestò questa sua vocazione più volte, sino al 1636, anno nel quale riuscì a farsi mandare a Parigi, nel collegio di Clermont, a titolo di preparazione per l'attività missionaria nel Canadà. Nel frattempo aveva seguito gli studi a Roma (1626-1630), poi, compiuti tre anni di insegnamento a Sezze e a Tivoli (1630-1633), era ritornato a Roma per i primi tre corsi di teologia (1633-1636). Trascorse il periodo successivo a Parigi, studiando e insegnando. Nel 1642 raggiunse finalmente la Nuova Francia. Dopo essersi trattenuto due anni a Québec e a Trois Rivières, per impratichirsi nella lingua e nei costumi delle nazioni indiane, il 27 apr. 1644 partì per la missione degli Uroni con un gruppo di Indiani battezzati. Ma per via venne catturato da un distaccamento di Irochesi (confederazione di tribù centro-canadesi avversa ai Francesi e agli Uroni), fu aspramente torturato e venduto poi ad un presidio della Nuova Olanda, che lo avviò in Europa (1644). Nonostante ciò, il B. tornò in Canadà nel 1645, con tutta l'intenzione di proseguire l'opera missionaria tra gli Uroni. Presso di loro, infatti, restò dal 1645 sino alla grande offensiva irochese del 1649, che costrinse i missionari a rifugiarsi a Québec, insieme con i resti dello sventurato popolo urone, ridotto dalla guerra e dalle epidemie a poche centinaia di persone.

Fu il B. stesso, dopo il suo ritorno in Europa nel 1651, a diffondere il racconto della comune, tragica sorte toccata ai missionari e agli Uroni, con la sua Breve relatione d'alcune missioni de' PP. della Compagnia di Giesù nella Nuova Francia (Macerata 1653).

L'operetta si inseriva tra le relazioni che i gesuiti pubblicavano annualmente in francese, ma si distingueva dalle altre per alcuni suoi caratteri particolari: la cura dedicata alla descrizione della natura del luogo e della "cultura" delle nazioni indiane; lo sguardo d'insieme gettato sulle difficoltà, sui metodi e sugli scopi del lavoro missionario; la narrazione della vita e della morte dei suoi confratelli, che è restata alla base, di tutta la successiva agiografia. Vi è in più, nelle pagine del B., un senso di tragedia incombente che le pervade e dal quale il lettore difficilmente riesce a sottrarsi. La Breve relatione fu tradotta in francese e pubblicata da F. Martin a Montreal e a Parigi nel 1852 e 1853, poi tradotta in inglese e inserita dal Thwaites nei volumi 38-40, delle JesuitRelations (Cleveland 1899).

Le doti di cultura, le tracce evidenti delle torture subite e la passione missionaria del B. lo rendevano particolarmente adatto alla predicazione, nella quale infatti fu impiegato sino quasi alla morte. Nel 1651 era ancora a Moulins, in Francia. Dopo il 1654 fu successivamente a Firenze, Bologna, Modena, Roma, dove predicò con grande successo. Ritiratosi nel collegio di Firenze, vi morì il 9 sett. 1672.

Fonti e Bibl.: Notizie sulla sua carriera in seno alla Compagnia: Roma, Arch. Gen. Soc. Iesu, Rom. 56, ff. 164r-291v; Rom. 80, ff. 119v, 138r, 159r, 224v, 242r; Rom. 81, ff. 100r, 128v, 196r; Rom. 110, ff. 217r, 234r, 248v; Rom. 169, f. 30v; Rom. 186, f. 174r; Venet. 72, ff. 359v, 382v, 410r; Venet. 73, ff. 23r, 29v, 49r; Gal. 6, f. 146v. Sul suo successo come Predicatore: Chantilly, Arch. Prov. Galliae, n. 5070 (tre lettere del p. Poussines del 1666). Lettere del B.: Arch. Gen. Soc. Iesu, Fondo gesuitico, v. 738, nn. 126, 286, 305; v. 740, nn. 327, 344 (5 lettere al p. generale, del periodo 1628-1636). Del periodo missionario: Arch. Gen. Soc. Iesu, Fl. Belg. 70, pp. 815-823 (dalla Nuova Olanda, 3 luglio 1644); Parigi, Bibl. Naz., Ms. fr. 24445; Modena, Arch. di Stato, Carteggio dei regolari. Altre lettere edite in: The Pilgrim of Our Lady of Martyrs, VIII (1892), pp. 338-341, 368-372; The Catholic Review, XLII (1892), pp. 343 ss. Si veda inoltre una trad. autogr. del B. delle relazioni del 1641-42, in Arch. Gen. Soc. Iesu, Gal. 109, III, ff. 438-497: Relatione della missione de gl'Huroni paese della Nova Francia de l'anno 1641 et 1642.

La relazione del B. è molto citata nell'agiografia dei martiri canadesi fiorita intorno al 1930 in occasione della canonizzazione. Citiamo per tutti C. Testore, I santi martiri canado-americani della Compagnia di Gesù, Isoladel Liri 1930, passim. Èstata anche usata per indicazioni geografiche ed etnografiche; cfr. per es., A. E. Jones, Old Huronia, Toronto 1909; E. Tooker, An Ethnogr. of the Huron Indians, Washington 1964. SulB. in particolare v.: G. Castellani, Una vittima ignorata degli Irochesi,F.G.B.S.I., in La Civiltà catt., LXXXV (1934), pp. 473-84; F. Magnani, B.-Tonti-Busti. Three Italians in the History of Niagara Frontier, Buffalo 1931; E. Gervais, Le P.F.B.S.I. (1612-1672), in Lettres du Bas-Canada, XVI (1962), pp. 220-225; E. Lamalle, in Enc. Catt., III, Firenze 1949, coll. 72 s. Cfr. inoltre: F. Martin, Introduzione a Relation abrégée..., Montréal 1852; I. Ciampi, Viaggiatori romani men noti, in Nuova antologia, settembre 1874, pp. 70-74; P. Amat di San Filippo, Studi biografici e bibliografici sulla storia della geografia in Italia, I, Roma 1888, pp. 409-411; C. de Rochemonteix, Les jésuites et la Nouvelle France au XVIIe siècle, II, Paris 1896, p. 36 e passim;T. J. Campbell, Pioneer Priests of North America, I, New York 1908, pp. 42-60.

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