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MOCHI, Francesco

di Nello Tarchiani - Enciclopedia Italiana (1934)
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MOCHI (Mocchi), Francesco

Nello Tarchiani

Scultore, nato a Montevarchi il 29 luglio 1580, morto a Roma il 6 febbraio 1654. Figlio di Lorenzo di Francesco M., sembra studiasse a Firenze col pittore Santi di Tito, poi a Roma con lo scultore Camillo Mariani; ma s'era già formato sul Giambologna. Da Roma passò a Orvieto, ove (1603-10) eseguì per il duomo (ora al museo) un Angelo annunziante e una Vergine annunziata, che per spiriti e forme sono le prime statue compiutamente barocche che si abbiano in Italia; e un S. Filippo. Tornato a Roma (1610-12) scolpì per S. Maria Maggiore un S. Matteo, ancora giambolognesco. Chiamato a Piacenza (1612-29) vi eseguì i monumenti equestri di Ranuccio Farnese, ispirato al Marco Aurelio capitolino, e di Alessandro Farnese (cera al Bargello), capolavoro per la composizione più mossa (ispirata al Gattamelata e al Colleoni) e per la fattura più larga, e imitato anche da A. Schlüter nel monumento a Federico il Grande a Berlino. Pregevolissimi poi, nei basamenti, i bassorilievi pittorici, sul gusto del Giambologna: in quello del Ponte sulla Schelda il M. raggiunse grandiosità di visione paesistica del tutto originali.

Tornato a Roma (aprile 1629) terminò per S. Andrea della Valle una S. Marta, che per la linea chiusa e il panneggio ancora sobrio ricorda l'Annunziata di Orvieto; ed eseguì (1629-40) per S. Pietro la colossale Veronica, troppo melodrammaticamente agitata. Ma ormai il campo era tenuto dal Bernini e dall'Algardi, a lui ostili; mentre il M. non riusciva a eseguire che opere mediocri che dispiacquero ai committenti; sì che condusse triste vecchiaia come un superato e dimenticato, anche se ebbe lavoro per la Spagna e per la Francia.

Orazio, zio del suddetto Francesco, nato probabilmente a Montevarchi circa il 1550, morto il 20 maggio 1625, fu scolaro a Firenze di G. Caccini col quale collaborò alle bronzee porte del Duomo di Pisa; eseguì sculture per la chiesa di S. Simone e per il giardino di Boboli; diede modelli per il laboratorio mediceo delle pietre dure. Ebbe a figliuoli Francesco (da non confondersi, come si è fatto e si fa, col più celebre), scultore egli pure e intagliatore in pietre dure, morto il 14 marzo 1648; e Stefano, intagliatore di cammei e restauratore di statue antiche.

Bibl.: L. Dami, F. M., in Dedalo, V (1924-25), pp. 99-132, con bibliografia; R. Wittkower, M. Francesco, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930 (con bibl. ed elenco delle opere, ma F. di Lorenzo vi è ancora erroneamente confuso con F. di Orazio); P. della Pergola, L'attività di F. M. a Roma, in Boll. d'Arte, 1933, pp. 103-110; F. Baldinucci, Notiz. dei prof. del disegno, IV, Firenze 1846, pp. 423-424 (che confonde i due Francesco); F. M. Soldini, Il reale giardino di Boboli, Firenze 1789, pp. 46-47 (dice Orazio nato a Montevarchi); A. Zobi, Notiz. stor. dei lavori di commesso in pietre dure, Firenze 1853, p. 260 segg.; e passim; Poligrafo Gargani (sched. mss. della Bibl. Naz. di Firenze; ove Orazio è detto figlio di Francesco il vecchio); A.P. Giulianelli, Mem. degl'intagl. moderni, Livorno 1753, pp. 139-140. Cfr., M. Orazio, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930 (ove Orazio è detto padre anche di Francesco di Lorenzo).

Vedi anche
Stefano Madèrno Madèrno, Stefano. - Scultore (Bissone 1576 circa - Roma 1636); a Roma, dove iniziò la sua attività come restauratore di statue antiche, lavorò soprattutto per Paolo V, per il quale eseguì sculture nella Cappella Paolina in S. Maria Maggiore; ma dei suoi lavori romani è specialmente notevole per finezza ... Giuliano Finèlli Finèlli, Giuliano. - Scultore (Carrara 1602 circa - Roma 1657). Si formò a Napoli presso il Naccherino e a Roma nella bottega del Bernini. Autore della S. Cecilia (1629-33) in S. Maria di Loreto a Roma, svolse parte della sua attività più importante a Napoli (1634-50): statue di santi in marmo e in bronzo ... Alessandro VII papa Fabio Chigi (Siena 1599 - Roma 1667), vescovo di Nardò e inquisitore di Malta (1635), nunzio a Colonia (1639) e (1643-48) presso il congresso della pace in Münster (Vestfalia), dove, obbedendo alle istruzioni inviategli da Roma, tenne un atteggiamento nettamente intransigente che gli alienò, tra l'altro, ... Piacenza Città dell’Emilia-Romagna (118,5 km2 con 100.286 ab. nel 2008, detti Piacentini), capoluogo di provincia. È situata a 61 m s.l.m. quasi all’estremità dell’antica via romana che parte dal mare e giunge fino al Po, sulla riva destra del fiume. La città si è progressivamente estesa fuori delle mura, sia ...
Altri risultati per MOCHI, Francesco
  • MOCHI, Francesco
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 75 (2011)
    Maria Giovanna Sarti – Nacque a Montevarchi il 28 luglio 1580 da Lorenzo di Francesco. La buona posizione sociale della famiglia paterna, che risulta godere di una certa agiatezza economica, lascia desumere che il M. ricevette un'educazione e un'istruzione adeguate al proprio rango; difficile dire, ...
  • Mòchi, Francesco
    Enciclopedia on line
    Scultore (Montevarchi 1580 - Roma 1654). A Firenze fece il suo apprendistato presso il pittore Santi di Tito e, trasferitosi a Roma, fu aiuto dello scultore vicentino C. Mariani, rivelandosi presto tra i più significativi innovatori della scultura del primo Seicento. La sua ricerca di effetti luministici ...
Vocabolario
mòchi
mochi mòchi s. m. pl. [plur. di moco1]. – 1. Erba delle leguminose (Vicia ervilia), detta anche capogirlo e veccioli, che cresce nella regione mediterranea, dove era coltivata per foraggio, poi inselvatichita come infestante delle colture...
francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
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