Coppola, Francis Ford

Lessico del XXI Secolo (2012)

Coppola, Francis Ford


Coppola, Francis Ford. – Regista, sceneggiatore e produttore statunitense (n. Detroit 1939). È stato tra i protagonisti del rinnovamento del cinema hollywoodiano degli anni Settanta del Novecento per l’elaborazione di forme e linguaggi originali, le coraggiose scelte produttive, l’attenzione alle innovazioni tecnologiche e alle loro potenzialità espressive. Nel 2001 ha realizzato la nuova versione di Apocalypse now – più lunga di circa 53 minuti rispetto a quella del 1979 – , che ha assunto il titolo Apocalypse now redux; si è invece ispirato a un romanzo di Mircea Eliade per Youth without youth (2007; Un’altra giovinezza), complesso viaggio nello spazio e nel tempo, nella vita e nella morte, nella memoria e nella storia. Più contratto nell’organizzazione del tempo, ma non meno incline a sottolineare – benché con altri intenti – questo fattore, è il più riuscito Tetro (2009; Segreti di famiglia), che in una sapiente alternanza di bianco e nero e colore sembra riportare il regista a certe sue passate e fondamentali tappe (per es. quella di Rumble fish, 1983); nel film affiora inoltre in vario modo il tema del doppio (padre/figlio, due fratelli), per esempio nelle belle rielaborazioni del balletto Coppelia, tratto da un racconto di E.T.A. Hoffmann. È infine ambientato nella provincia californiana Twixt (2011), modellato sullo stile del racconto ‘gotico’. Visivamente efficace, discontinuo nella tenuta narrativa e nella capacità di incidere in modo originale sui temi principali (ancora la vita e la morte, il destino, il sogno), rimarca la vocazione del regista per un cinema indipendente e rivolto alla ricerca di storie originali. I film di C. hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui cinque premi Oscar (Patton, 1971; The godfather, 1971; The godfather: part II, 1972, come film, regia, sceneggiatura non originale) e due Palme d’oro al Festival di Cannes (The conversation, 1974; Apocalypse now, 1979); mentre la sua carriera è stata premiata con il Leone d'oro alla mostra del cinema di Venezia nel 1992 e con l'Oscar alla memoria Irving G. Thalberg nel 2011.

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