Bradley, Francis Herbert. - Filosofo inglese (Clapham, Londra, 1846 - Oxford 1924). Influenzato da T. H. Green, lettore e ammiratore di Hegel, con Bosanquet e McTaggart tra i maggiori esponenti del neo-idealismo inglese, propose una critica sistematica delle conclusioni dell'empirismo e del positivismo del sec. 19º. Con Ethical studies (1876) polemizzava sia contro l'etica edonistica e utilitaristica di J. S. Mill e dei positivisti inglesi, sia contro il formalismo dell'etica kantiana; B. riteneva che i doveri morali non derivassero dalla natura del singolo individuo ma dal suo ruolo e dalla sua funzione nella società. In Principles of logic (1883) la critica di B. era invece rivolta alla logica formale di derivazione aristotelica e alla logica induttiva di J. S. Mill, nel tentativo di delineare un'interpretazione del processo conoscitivo per la quale l'elemento primario non era il dato particolare, ma piuttosto la idea universale che guida e regola l'acquisizione dei dati. Infine in Appearance and reality (1914) sosteneva la contraddittorietà della ontologia pluralistica e atomistica propria delle filosofie empiristiche e positivistiche e presentava una metafisica rigorosamente monistica che concepiva la realtà come una unità armonica senza temporalità e priva di collocazione spaziale.
Filosofo inglese (Clapham, Londra, 1846 - Oxford 1924). Influenzato da Green, lettore e ammiratore di Hegel, propose una critica sistematica delle conclusioni dell’empirismo e del positivismo del sec. 19° e fu, con Bosanquet e Mactaggart, tra i maggiori esponenti del neoidealismo inglese. Con Ethical ...
Filosofo inglese nato a Glasbury, contea di Brecknock (Galles), il 30 gennaio 1846 e morto a Oxford il 18 settembre 1924. È ll rappresentante più notevole del nuovo idealismo inglese, che si ricollega alla tradizione kantiana e postkantiana. Il suo sistema filosofico, esposto nell'opera Appearance and ...