La Cecla, Franco

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La Cecla, Franco. – Antropologo culturale e architetto italiano (n. Palermo 1950). Già docente di Antropologia culturale presso la facoltà di Architettura di Venezia e alle università di Verona e Palermo, oltreché in università straniere quali la École des hautes études en sciences sociales di Parigi e la UC Berkeley, attualmente insegna Antropologia culturale all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e al Politecnico di Barcellona. Consulente del Renzo Piano Building Workshop e di Barcelona Regional, muovendosi da una minuziosa osservazione del quotidiano e delle evidenze materiali che lo compongono (Mente locale. Per un’antropologia dell’abitare, 1993; con L. Vitone, Non è cosa. Non siamo mai soli, 1998; Saperci fare. Corpi e autenticità, 1999; con M. Minnella, La lapa e l’antropologia del quotidiano, 2005) ha approfondito il tema dell’impatto sociale dell’architettura, indagando i modelli di organizzazione dello spazio e le dinamiche interattive che essi generano e sottoponendo la pratica dell'architettura contemporanea a una critica radicale, compiutamente esposta nel controverso saggio Contro l’architettura (2008) in cui ha accusato le archistar della modernità di aver decostruito il tessuto urbano e concentrato gli edifici residenziali in grandi aree marginali, di fatto erodendo progressivamente forme primarie di aggregazione sociale quali le relazioni di vicinato. Scandagliatore della limitarità e delle zone labili dell'agire umano, L. ha sottoposto al vaglio critico dei paradigmi antropologici fenomeni apparentemente dissonanti quali il viaggio e l’industria turistica (Jet-lag. Antropologia e altri disturbi da viaggio, 2002), le incompetenze del genere maschile nella gestione e nella rappresentazione della mascolinità (Modi bruschi. Antropologia del maschio, 2000) così come in quelle delle relazioni amorose e della sessualità (Lasciami. Ignoranza dei congedi, 2003; Il punto G dell'uomo: desiderio al maschile, 2011), le “evanescenti parzialità” costituite dai nuovi media come modi vicari della presenza (Surrogati di presenza. Media e vita quotidiana, 2006) e le forme di accordo non scritte su cui quotidianamente si fa e si disfa la reciprocità sociale (con P. Zanini, Una morale per la vita di tutti i giorni, 2012). Tra le sue pubblicazioni più recenti vanno citate: Ivan Illich e la sua eredità: tra fine della modernità e ombra del futuro (2013); Andare per la Sicilia dei greci (2015); Contro l'urbanistica (2015); entrambi nel 2016, Babel food. Contro il cibo kultura e Elogio dell'Occidente; nel 2017, Restare nel posto sbagliato e Invertire la rotta! Ecologia e decrescita contro le politiche autoritarie, conversazione con S. Latouche su una concezione di progresso che non tiene conto dei limiti naturali e temporali della realtà; Ivan Illich e l'arte di vivere (2018), in cui vengono enucleati fraintendimenti e dissonanze interpretative dell'opera del filosofo austriaco; Essere amici (2019); Intromettersi (con L. Caffo, 2020); nel 2022, Tradire i sentimenti e, con A. Castelli, Scambiarsi le arti. Arte & Antropologia.

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