Chateaubriand, François-Auguste-René de

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Scrittore francese (Saint-Malo 1768 - Parigi 1848). Di nobile famiglia bretone, trascorse la prima infanzia nella cittadina natale, fece gli studî a Dol, Rennes, Dinan, passò lunghi periodi dell'adolescenza nel solitario castello paterno di Combourg con esaltati vagabondaggi nelle foreste circostanti specialmente con la sorella Lucile. Prestissimo intraprese la carriera militare, ma dopo la morte del padre (1786) alla vita di guarnigione preferì quella di Parigi, dove fu ricevuto a corte, frequentò i salotti e il mondo letterario. Scoppiata la rivoluzione, desideroso di avventure, s'imbarcò per l'America (1791) per un viaggio non lungo ma di grande rilievo per l'orientamento della sua sensibilità e della sua opera. Alla notizia dell'arresto del re rientrò in Francia, si sposò e subito raggiunse l'esercito degli emigrati, e combatté e fu ferito all'assedio di Thionville. Attraverso il Belgio si recò in Inghilterra dove doveva restare a lungo (1793-1800), abitando specialmente a Londra, conducendo una vita di stenti, coltivando amicizie durature (Fontanes) e studiando intensamente. Là pubblicò il suo primo libro, Essai sur les Révolutions (1797), d'impronta ancora tutta illuministica. Dopo una profonda crisi e dopo la morte della madre (1798) e della sorella Julie (1799), ritornò alla fede dei padri. Opportunamente interpretando il profondo cambiamento intervenuto nella coscienza collettiva, si mise a scrivere l'apologia della religione, Génie du Christianisme ou Beauté de la religion chrétienne, che pubblicò nel 1802 dopo il rientro in Francia. L'opera, giungendo al momento giusto, ebbe un successo immenso e una grande influenza. Il Génie conteneva due episodî di una sorta di epopea dell'uomo primitivo, Les Natchez (1826), e precisamente Atala, già accolta con favore l'anno prima, e René. René, nuovo Werther, fu il prototipo dell'eroe romantico incarnando il "mal du siècle". Nominato segretario d'ambasciata a Roma, vi soggiornò brevemente (1803-1804), subendo il fascino delle rovine nella campagna romana (Lettre à Fontanes). Ruppe con Napoleone subito dopo l'esecuzione del duca d'Enghien (1804). Preparando l'epopea in prosa Les Martyrs (1809), andò a visitare la Grecia e l'Oriente (1806-1807), rientrando attraverso la Spagna. Eletto all'Accademia francese (1811), non potè esservi ricevuto per il veto di Napoleone. Nel 1814 pubblicò una violenta operetta antinapoleonica, De Buonaparte et des Bourbons. Restando sempre fedele ai Borboni, durante la Restaurazione ebbe alterne fortune nella vita politica: ministro dell'Interno durante i Cento giorni; pari di Francia (1815); in disgrazia per la pubblicazione di De la monarchie selon la Charte (1816), ministro plenipotenziario a Berlino (1821), ambasciatore a Londra e poi rappresentante della Francia al Congresso di Verona (1822); ministro degli Esteri (1823-1824); ambasciatore a Roma (1828-1829). Oppostosi al regime di Louis-Philippe d'Orléans, a partire dal 1830 non partecipò più alla vita politica attiva, tenendosi appartato, affettuosamente e premurosamente assistito da M.me Récamier, completando la stesura del suo capolavoro, i Mémoires d'outre-tombe, cui aveva pensato fin dal 1803, che saranno pubblicati subito dopo la morte. Orgoglioso in vita, volle essere sepolto sullo scoglio del Grand-Bé, davanti a Saint-Malo. Nei Mémoires ci ha lasciato una testimonianza eccezionale, per la maestria della prosa, della sua vita, rivissuta con intensa commozione, e della sua epoca dandoci dei ritratti dei contemporanei tracciati con grande finezza psicologica. Da ricordare anche altre sue opere: Itinéraire de Paris à Jérusalem (1811); Les Aventures du dernier Abencerage (1826); Voyage en Amérique (1827); I oyage en Italie (1827); Études historiques (1831); Essai sur la littérature anglaise e traduzione del Paradis perdu di Milton (1836); Congrès de Vérone (1838); Vie de Rancé (1844). Figura dominante nella letteratura francese del primo Ottocento, le dischiuse vie nuove con la creazione di personaggi inconsueti, con un rinnovato sentimento della natura; pittore di paesaggi, indagatore delle più recondite pieghe del cuore umano, ha creato una prosa senza eguale per armonia e musicalità.

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