Raoult, François-Marie

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Chimico e fisico (Fournes-en-Weppes, Nord, 1830 - Grenoble 1901), prof. nell'univ. di Grenoble (dal 1870). A R. si debbono numerose ricerche di elettrochimica, termochimica, chimica analitica e chimica organica; i suoi lavori più importanti sono quelli relativi alla tonometria e crioscopia, di cui può considerarsi il fondatore. La ricerca con la quale nel 1878 si aprì la fase più feconda della attività scientifica di R. partì dallo scopo pratico di mettere a punto un metodo per determinare il contenuto alcolico in vini e liquori; R. pensò di mettere in relazione composizione e tensione di vapore della soluzione idroalcolica; essendo però la tensione di vapore misurabile con difficoltà a causa della volatilità dell'alcol etilico, R. risolse il problema determinando il punto di congelamento delle soluzioni, data la diretta dipendenza, da lui evidenziata, tra le due misure; da qui si sviluppò la sua ricerca sull'abbassamento del punto di congelamento delle soluzioni (abbassamento crioscopico), proseguita fino al 1886, che lo portò a studiare la proporzionalità tra tale abbassamento e quantità in grammi di soluto (1880), e a scoprire la costanza del cosiddetto abbassamento molecolare, ricavato moltiplicando la quantità in grammi di soluto per la massa molecolare dello stesso, nel caso di soluzioni acquose di numerose sostanze organiche (1882). Questa scoperta fu la base del metodo crioscopico per la determinazione del peso molecolare di soluti non volatili, per i quali risultava impossibile l'applicazione del metodo di Dumas basato sulla misura della densità gassosa. Successivamente si dedicò allo studio del comportamento delle soluzioni acquose di acidi e basi, forti e deboli, e dei loro sali, avanzando l'idea di una azione indipendente in soluzione di radicali elettropositivi e negativi (1885), base, anche sperimentale, della teoria della dissociazione elettrolitica di S. Arrhenius. Malgrado ciò R. non aderì pienamente al nuovo quadro teorico proposto da Arrhenius a causa di alcune differenze rilevate, nel caso di elettroliti forti, tra i suoi dati e le previsioni dello scienziato svedese. Dopo questi lavori, R. si dedicò alle fondamentali ricerche sulla tensione di vapore delle soluzioni, che lo portarono a confermare empiricamente (1887) le previsioni teoriche, dedotte l'anno prima da J. H. van't Hoff in base a considerazioni termodinamiche, di una relazione tra l'abbassamento della tensione di vapore di soluzioni di soluti non volatili e composizione della soluzione, giungendo all'espressione (ff´)/f´=P/M, con f=tensione di vapore del solvente puro, f´=tensione di vapore della soluzione, P=grammi di soluto disciolti, M=massa molecolare del soluto. Modificando tale relazione nel caso di soluti con tensione di vapore alla temperatura considerata non trascurabile, si deriva la ben nota legge di R., da allora in poi utilizzata come criterio empirico di idealità per le soluzioni. Scrisse due trattati: La cryoscopie (1889) e La tonométrie (1900).

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