Babeuf, François-Noël

Dizionario di Storia (2010)

Babeuf, Francois-Noel (detto Gracchus)


Babeuf, François-Noël

(detto Gracchus) Rivoluzionario francese (Saint-Quentin 1760-Vendôme 1797). S’interessò ai problemi sociali nella sua attività di amministratore terriero e già nel Cadastre perpétuel (1789) fa intravedere audaci affermazioni. Nella Rivoluzione non ebbe parte importante nei primi anni; dopo il 9 termidoro, diede prova di antirobespierrismo (Du système de dépopulation, 1795), ma la reazione termidoriana diede al suo pensiero e alla sua azione una chiarezza prima non raggiunta. Attraverso il giornale Le défenseur de la liberté de la presse, poi Le tribun du peuple (in cui si firmava Gracchus), B. tese al ripristino della Costituzione del 1793 come punto di partenza per successive esperienze socialistiche (➔ ). Tale azione culminò in una cospirazione; arrestato, fu condannato a morte. Cercò di suicidarsi prima di salire sul patibolo.

Cospirazione di Babeuf

Detta anche «cospirazione degli Eguali», rappresentò nel 1796 l’ultima protesta dell’estremismo giacobino contro la reazione termidoriana. Organizzata da un direttorio segreto di salute pubblica costituito da B. e da F. Buonarroti, P.-A. Antonelle, De Bon, A.-A. Darthé, F. Lepelletier e S. Maréchal, aveva la propria massa di manovra nei superstiti giacobini e in frazioni democratiche dell’esercito (Italia e Repubblica Batava), e si proponeva il ritorno alla politica di Robespierre con larghi sviluppi in senso economico-egualitario. Denunziati dall’agente provocatore Grisel, i principali capi furono arrestati il 10 maggio, trasferiti a Vendôme e l’anno dopo condannati a varie pene (B. e Darthé a morte). Sulla base del racconto di F. Buonarroti (Conspiration pour l’égalité dite de Babeuf, 1828), si è visto in essa una congiura comunista; il comunismo però fu solo il programma di una frazione, la più dinamica e intransigente, mentre la maggior parte dei cospiratori restò su una piattaforma montagnardo-robespierrista.

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