Frantoio

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Nome generico di ogni strumento usato per la frantumazione; anche il luogo dove si fa tale operazione. I f. per minerali sono detti anche frantumatori, mentre alcuni tipi usati per la lavorazione delle olive sono detti frangitori.

Nel ciclo di arricchimento dei minerali estratti dai cantieri di coltivazione di cave o miniere, la frantumazione è una delle prime operazioni cui viene sottoposto il materiale abbattuto: ha lo scopo di ridurre i blocchi e i pezzi più grossi, provenienti dal cantiere o dal rifiuto della prima griglia, a grani di dimensioni variabili tra 2 e 5 cm. Per la frantumazione di materiali duri (per es., pezzi di roccia da frantumare per ricavare pietrisco) si usano generalmente i f. a mascelle (detti anche a ganascia) e i f. rotativi (detti anche a cono).

fig. 1

Nei f. a mascelle (fig. 1) i pezzi di pietra vengono frantumati tra due robuste mascelle di acciaio duro, una, a, fissa all’incastellatura e una, b, mobile; il movimento è regolato mediante volani c, calettati su un albero con eccentrico d che imprime alla mascella b un moto oscillatorio.

Nei f. rotativi un cono di acciaio duro scanalato gira entro una cavità anch’essa conica e munita di scanalature; nello spazio interposto, che va restringendosi dall’alto al basso, scende il materiale che viene stritolato. Il movimento del cono interno è ottenuto mediante una trasmissione a puleggia, o mediante un azionamento elettrico.

fig. 2)

Per materiali teneri (carbone, gesso, scisti ecc.) occorre limitare la formazione di polvere durante la frantumazione e, pertanto, sono molto usati i f. a martelli, nei quali una serie di dischi provvisti di pezzi di acciaio fissati a snodo ruota percuotendo e spezzando i frammenti di roccia contro le pareti interne di una robusta cassa di acciaio e sulla sottostante griglia. Il materiale, quando ha raggiunto le dimensioni volute, cade attraverso la griglia e viene raccolto. Il f. è generalmente associato a impianti di vagliatura meccanica (fig. 2). Il materiale da frantumare viene inviato, tramite la tramoggia a, all’alimentatore vibrante b del f. a mascelle c. Il materiale frantumato viene convogliato, a mezzo dei nastri trasportatori d ed e, al vaglio vibrante f, che lo seleziona in cinque frazioni: la più grossa viene ulteriormente ridotta nel f. rotativo a coni g e quindi rinviata al vaglio vibrante f, unitamente al frantumato iniziale; le altre quattro vengono avviate dai nastri trasportatori h, i, l, m ai rispettivi cumuli di stoccaggio.

Per la frantumazione delle olive si hanno f. a cilindri e f. a molazze (o a macelli) per la lavorazione secondo lo schema classico.

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