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fruttosio

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Glicide monosaccaride chetoesoso, CH2OHCO(CHOH)3CH2OH, detto anche zucchero di frutta o levulosio (poiché le sue soluzioni fanno ruotare il piano della luce polarizzata verso sinistra). È l’unico chetoesoso reperibile in natura, dove si presenta nella forma ciclica furanosica o in quella piranosica; in tal caso è anche chiamato fruttofuranosio o fruttopiranosio, rispondenti rispettivamente alle formule:

formule

La prima forma è in genere meno stabile della seconda e, in soluzione, si trasforma spontaneamente in essa.

Il f. si trova in forma libera nei succhi di frutta, nel miele, nelle alghe verdi e nel liquido seminale di molti mammiferi. Nelle piante superiori, invece, è largamente diffuso in forma combinata e, in tal caso, i residui di f. si trovano sempre in forma furanosica. È questo il caso del saccarosio, degli oligosaccaridi derivati dal saccarosio e dei polisaccaridi di riserva come l’inulina e i levani. In natura è presente solo il D-fruttosio, mentre l’L-fruttosio non è mai stato reperito. Nell’organismo il f. viene metabolizzato meno rapidamente del glucosio e del galattosio, ma più velocemente degli altri zuccheri.

Il plasma umano normale contiene 6-8 mg di f. in 100 ml. La presenza di f. nelle urine ( fruttosuria) in condizioni normali è del tutto trascurabile. Fruttosuria significativa è rilevata in caso di tre tipiche affezioni ereditarie: la fruttosuria essenziale, l’intolleranza ereditaria al f. e l’intolleranza familiare al fruttosio. La fruttosuria essenziale è una condizione benigna, assai rara, asintomatica, caratterizzata da rilevante presenza di f. nelle urine dopo i pasti. Si ritiene dovuta a carenza congenita di fruttochinasi epatica. L’intolleranza ereditaria al f. costituisce una malattia dovuta a carenza di f.-1-fosfato aldolasi. Le manifestazioni morbose, piuttosto polimorfe e difficilmente interpretabili all’inizio, compaiono con le prime somministrazioni al bambino di sostanze alimentari contenenti saccarosio o di preparazioni alimentari a base di frutta. La terapia dell’intolleranza al f. è dietetica: richiede l’abolizione degli alimenti contenenti saccarosio e la sostituzione di questo con glucosio, galattosio, lattosio ed eventualmente maltosio. L’ingestione di cibi che contengono f. provoca nausea, vomito e, nei casi più pronunciati, crisi ipoglicemica fino alle convulsioni e al coma. Il decorso evolutivo tende spontaneamente a migliorare nel corso degli anni: la sua prognosi è quindi favorevole. Con l’andare del tempo, se dalla dieta non viene eliminato il f. lo sviluppo mentale risulta ritardato e le condizioni nutrizionali subiscono un progressivo deterioramento. L’intolleranza familiare al f. costituisce una condizione assai rara, caratterizzata dal fatto che l’ingestione di f. dà luogo a una spiccata ipoglicemia.

Vedi anche
monosaccaride Glicide semplice, ovvero che non può essere decomposto per idrolisi. I m. non sostituiti hanno formula generale (CH2O)n (con n=3, 4, 5, ...); sono molto diffusi in natura sia allo stato libero che in combinazione tra loro (polisaccaridi) o con altri composti (glicosidi); sono solubili in acqua e poco ... inulina Polisaccaride, (C6H10O5)n, contenuto come sostanza di riserva, analogamente all’amido, in alcuni vegetali (tuberi di topinambur, della dalia, rizomi dei carciofi ecc.). È un polimero lineare costituito da molecole di D-fruttosio nella forma furanica. È una polvere bianca, inodora, insipida, formata da ... disaccaride Carboidrato risultante dalla condensazione (con eliminazione di una molecola d’acqua) di due molecole di monosaccaridi. La maggior parte dei d. esistenti in natura è costituita da esosi e pertanto corrisponde alla formula generale C12H22O11. Il legame tra le due molecole di monosaccaridi può coinvolgere ... miele Sostanza zuccherina, di consistenza viscosa, elaborata dalle api e immagazzinata nelle celle del favo. Dalla remota antichità, fino all’epoca dell’introduzione e dello sfruttamento della canna da zucchero e della barbabietola, ha costituito l’edulcorante per eccellenza. Il m. è elaborato dalle api operaie ...
Categorie
  • CHIMICA ORGANICA in Chimica
Tag
  • OLIGOSACCARIDI
  • MONOSACCARIDE
  • POLISACCARIDI
  • FRUTTOCHINASI
  • IPOGLICEMIA
Altri risultati per fruttosio
  • fruttosio
    Dizionario di Medicina (2010)
    Glicide monosaccaride, detto anche levulosio. Si trova in forma libera nella frutta, nel miele, nelle alghe verdi e nel liquido seminale di molti mammiferi. È largamente diffuso in forma combinata nei disaccaridi (saccarosio) e nei polisaccaridi. In natura è presente solo il D-fruttosio. Nell’organismo ...
  • FRUTTOSIO o levulosio
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Mario Betti È il più importante dei chetoesosî. Fu scoperto nel 1847 da A.-P. Dubrunfaut. Si trova libero insieme col glucosio nella maggior parte delle frutta dolci, nel mosto d'uva, come pure nel miele. Combinato col glucosio costituisce lo zucchero di canna o saccarosio. È il componente fondamentale ...
Vocabolario
fruttòṡio
fruttosio fruttòṡio (o fruttòṡo) s. m. [der. di frutto, col suff. -os(i)o]. – In chimica organica, monosaccaride, detto anche zucchero di frutta o levulosio (perché le sue soluzioni fanno ruotare il piano della luce polarizzata verso sinistra)...
fruttoṡide
fruttoside fruttoṡide s. m. [der. di fruttosio]. – In chimica organica, glicoside contenente fruttosio.
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