CICOGNANI, Gaetano

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 25 (1981)

CICOGNANI, Gaetano

Luciano Osbat

Nato a Brisighella (Ravenna) il. 26 nov. 1881 da Guglielmo e da Anna Cecioni, fu fratello di Amleto; frequentò il seminario a Faenza, e fu ordinato sacerdote il 24 dic. 1904, A Roma completò gli studi superiori frequentando l'università di S. Apollmare e laureandosi in filosofia, in teologia e inutroque iure. Entrato come scrittore nel tribunale della Sacra Romana Rota, contemporaneamente insegnò diritto canonico nella stessa università dell'Apollinare. Nel 1912 si iscrisse alla Pontificia Accademia ecclesiastica. Nel 1915 fu apprendista nella segreteria di Stato, ma vi rimase solo un anno; nel 1916 era segretario nella nunziatura di Madrid; nel 1920 fu promosso uditore in quella di Bruxelles. L'11 genn. 1925 fu eletto alla Chiesa titolare arcivescovile di Ancira e consacrato il 1°febbraio; il 10 gennaio frattanto era stato nominato intemunzio in Bolivia; ma l'11 febbr. 1925 la sede boliviana fu elevata a nunziatura apostolica, cosicché egli ne prese possesso con il titolo di, nunzio. Il 20 maggio 1928 il C. fu trasferito, sempre con la carica di nunzio, in Perù. Il 14 giugno 1936 fu nominato nunzio a Vienna, ove rimase fino all'inizio di aprile del 1938, quando, dopo l'AnschIuss, il governo tedesco rifiutò l'immunità diplomatica al C. e respinse "qualunque forma di rappresentanza pontificia".

L'azione svolta dal C. a Vienna, in un momento drammatico per la vita di quel paese, attende ancora una confacente analisi. L'episodio più discusso della sua nunziatura fu senza dubbio il non essere riuscito ad impedire che l'episcopato austriaco, guidato dall'arcivescovo di Vienna, cardinale Innitzer, pubblicasse un manifesto di sostanziale adesione al nuovo regime dopo l'occupazione del paese da parte delle truppe tedesche. Il cardinale Innitzer fu chiamato a Roma per le dovute spiegazioni e, ritornato in patria, modificò completamente il suo giudizio sugli avvenimenti, adeguandosi alla condanna del nazismo contenuta nell'enciclica di Pio XI dell'anno precedente (Mit brennender Sorge) ed alle precise direttive della segreteria di Stato. Il C. trovò pieno appoggio all'azione svolta sia nel pontefice sia nel cardinale Pacelli, allora segretario di Stato.

Il 16 maggio 1938 egli ebbe la carica di nunzio in Spagna, accreditato presso il "governo nazionale" del generale Franco. La S. Sede aveva ritirato il suo rappresentante presso il legittimo governo repubblicano spagnolo il 4 nov. 1936 (era allora incaricato d'affari monsignor Silvio Sericano), pochi mesi dopo la sollevazione militare franchista; già il 19 dic. 1936 aveva accreditato presso la Giunta di difesa nazionale il cardinale Goma y Tomas Isidoro, arcivescovo di Toledo; il 21 sett. 1937 era stato inviato da Roma, come incaricato d'affari, monsignor L. Antoniutti. La nomina del C., che sanciva il pieno ristabilimento delle relazioni diplomatiche con la Spagna mentre ancora infuriava la guerra civile, coronava quindi una scelta politica che la S. Sede aveva effettuato con una tempestività pari soltanto a quella dei governi di Hitler e Mussolini.

Con la conclusione delle ostilità il C. si dedicò alla riorganizzazione, in alcune zone alla ricostruzione, della Chiesa spagnola sconvolta dalla guerra civile.

La riforma dello Stato promossa dal generale Franco, nel più ampio rispetto della tradizione religiosa del paese, fu apertamente favorevole alla Chiesa e agli interessi della S. Sede. Questo facilitò le trattative per giungere ad un nuovo concordato, sviluppatesi in una numerosa serie di incontri bilaterali che affrontarono i singoli punti oggetto di controversia. Furono prima conclusi accordi parziali: l'accordo per la nomina dei vescovi (1941), quello per la provvista dei benefici non concistoriali e quello per i seminari e le università (1946); l'altro per la giurisdizione castrense (1950). Infine il concordato, che venne a sostituire quello del 1851, fu firmato il 27 ag. 1953 e fu considerato da Pio XII come uno dei modelli per la soluzione dei rapporti tra Stato e Chiesa nell'età contemporanea.

Alla vigilia della sigla dell'accordo, il C., che era considerato uno dei principali artefici della rinnovata potenza politica ed economica della Chiesa in Spagna (ne fu dimostrazione esterna il congresso eucaristico di Barcellona, del 1952), nel concistoro del 12 genn. 1953 fu nominato cardinale da Pio XII. Egli rimase a Madrid come pronunzio fino all'ottobre 1951 quando venne sostituito da monsignor I. Antoniutti.

Ritornato a Roma ebbe il titolo di S. Cecilia; il 7 dic. 1953 fu nominato profetto della Congregazione dei Sacri Riti e il 18 nov. 1954 proprefetto del supremo tribunale della Segnatura apostolica. Il 14 dic. 1959 Giovanni XXIII gli assegnò il titolo della diocesi suburbicaria di Frascati. A testimonianza dell'amore per la sua terra e per la sua gente, il C. dotò il seminario diocesano di Faenza di una ricca biblioteca che ora è intitolata al suo nome.

Morì a Roma il 5 febbr. 1962. È sepolto nella chiesa di S. Michele, a Brisigliella, presso l'altare di S. Gregorio.

Bibl.: Nello stesso anno della sua morte, è apparsa una pubblicazione che costituisce a tutt'oggi l'unico punto di riferimento per una rico struzione dell'attività diplomatica del C.: G. Di Meglio, Ricordi del nunzio apostolico G. C., Città del Vaticano 1962, Si veda anche il breve profilo di S. Mattei, in La Pontificia Università Lateranense, Roma 1963, pp. 432-434, Alcune utili indicazioni sono fornite dagli articoli pubblicati dall'Osservatore romano successivamente alla sua morte e in partic.: Ilsereno transito del card. G. C., 7 febbr. 1962; Brisighella accoglie per il supremo suffragio la salma del card. G. C., 14 febbr. 1962; L'opera del card. G. C., Per il rinnovamento liturgico dell'ultimo decennio, 6 marzo 1963; La Biblioteca Card. G. Cicognani, 8 maggio 1968. Numerose notizie sulla sua attività a Madrid nei primi anni della guerra mondiale, tesa a favorire il mantenimento di quel paese nell'area della neutralità, si trovano in Actes et documents du Saint-Siège relatifs à la seconde guerre mondiale, Città del Vaticano 1965-1973, I, IV-V, VII, ad Indicem.

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