MELISSO, Gaio

Enciclopedia Italiana (1934)

MELISSO, Gaio (C. Melissus Maecenas)

Massimo Lenchantin De Gubernatis

Nato a Spoleto, fu esposto dai genitori di condizione libera ch'erano in discordia tra loro. Colui che lo educò, gli fece fare studî severi. Entrato in qualità di grammatico nella casa di Mecenate, ottenne la libertà e ordinò, per incarico di Augusto, la biblioteca nel portico d'Ottavia. ln età di sessant'anni, compose un libro di scherzi (Iocorum o Ineptiarum libri) di cui non abbiamo alcun frammento. È probabile tuttavia che Plinio, che cita M., abbia attinto da lui qualcuno degli aneddoti dei libri VII, IX, X, XI e XXX della sua Storia Naturale. M. è considerato inventore d'una specie di fabula togata, e cioè della trabeata, della quale non rimane traccia. Gli scolî virgiliani ricordano una sua opera sulle api.

I pochi frammenti da attribuirsi a lui con certezza vertono su quisquilie grammaticali (cfr. G. Funaioli, Grammaticae Romanae Frag., I, 537).

Bibl.: Wessner, in Pauly-Wissowa, Real-Enc., XV, col. 532 segg.

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