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gallio

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Elemento chimico, simbolo Ga, numero atomico 31, peso atomico 69,714, di cui sono noti due isotopi stabili, 6931Ga (60,4%) e 7131Ga (39,6%), e numerosi isotopi instabili. Scoperto da P.-É. Lecoq de Boisbaudran per via spettroscopica nel 1875, il suo nome deriva dal cognome latinizzato dello scopritore. È un metallo tenero (durezza Mohs 1,5), duttile, di colore grigio bluastro, con densità di 5,9 g/cm3 a 20 °C, che cristallizza in cristalli ortorombici e fonde a 29,78 °C. Il metallo liquido, di colore molto simile all’argento, bolle a 2400 °C e perciò il g., tra tutti gli elementi noti, possiede il più esteso campo di esistenza in fase liquida. Alle alte pressioni esistono due altre modificazioni cristalline, che fondono rispettivamente a −16 e a −36 °C. Le proprietà fisiche allo stato solido, in particolare la resistività elettrica e il coefficiente di dilatazione termica lineare, mostrano un carattere di forte anisotropia. Il g., analogamente al germanio e al bismuto ma a differenza degli altri metalli, solidifica con aumento di volume del 3,2%.

In natura è molto diffuso e si ritrova generalmente associato con zinco, germanio e alluminio. La sua concentrazione nei minerali è però molto piccola e soltanto raramente raggiunge valori di 0,5-1%. Il minerale a più alto contenuto in g. (circa 0,6%) è la germanite. Prima della Seconda guerra mondiale il g. era ottenuto principalmente come sottoprodotto della metallurgia del rame, mentre attualmente lo si ottiene soprattutto come sottoprodotto dell’estrazione dell’allumina dalle bauxiti con il processo Bayer; dalle soluzioni di alluminato sodico il g. può essere estratto con vari metodi (per es., tramite elettrolisi con catodo di mercurio).

Il g. ha proprietà chimiche molto simili a quelle dell’alluminio e, come questo, ha un comportamento anfotero, però con carattere più acido. Nei suoi composti si comporta da trivalente (composti gallici), ma sono anche noti composti bi- e monovalenti (composti gallosi); allo stato puro è attaccato soltanto dall’acqua regia, ma la presenza di impurezze rende possibile l’attacco per la maggior parte degli acidi minerali. Gli alogeni, in particolare cloro e fluoro, reagiscono rapidamente a freddo con esso e la combinazione è accompagnata da fenomeni di incandescenza; zolfo, selenio, tellurio, arsenico e antimonio si combinano con il g. a caldo. Con molti metalli il g. forma leghe e composti intermetallici. All’aria, a freddo, si ricopre di uno strato di ossido che lo protegge dall’ulteriore ossidazione; a caldo si ossida alla temperatura di circa 1000 °C. Il g. liquido a temperature superiori a 500 °C è corrosivo per la maggior parte dei metalli: i più resistenti sono il tungsteno, il niobio, il tantalio e il molibdeno.

La produzione annuale mondiale stimata (2005) di g. raggiunge circa 179 t metriche; i paesi maggiori produttori sono Cina, Germania, Giappone, Kazakistan e Ungheria.

Vedi anche
germanio Elemento chimico, simbolo Ge, numero atomico 32, peso atomico 72,60, di cui sono noti cinque isotopi stabili: 7032Ge, 7232Ge, 7332Ge, 7432Ge, 7632Ge; previsto prima da J.A.R. Newlands nel 1864 e poi nel 1871 da D.I. Mendeleev (che lo aveva chiamato ekasilicio, definendone anche le proprietà, poi risultate ... arsenico Elemento chimico che ha simbolo As, numero atomico 33, peso atomico 74,91, di cui è conosciuto in natura un solo isotopo stabile 3375As. 1. Generalità Noto fin dall’antichità, l’arsenico fu isolato per la prima volta come metallo da Alberto Magno nel 1250. Si trova in piccole quantità come ossido ( ... Paul-Émile Lecoq de Boisbaudran Boisbaudran ‹buabodrã´›, Paul-Émile Lecoq de. - Chimico francese (Cognac 1838 - Parigi 1912), allievo di Ch.-A. Wurtz, autore di ricerche, specialmente di spettroscopia: scoprì gli elementi gallio (1875), samario (1879) e disprosio (1886); studiò gli spettri di altri elementi (germanio, berillio, terre ... indio Elemento chimico di numero atomico 49, peso atomico 114,82, avente simbolo In, di cui sono noti due isotopi naturali e un gran numero di isotopi artificiali, la cui vita media varia da pochi secondi a qualche giorno. Il suo nome deriva dal latino Indium, derivato dell’inglese ind(igo) «indaco», perché ...
Categorie
  • CHIMICA INORGANICA in Chimica
Tag
  • SECONDA GUERRA MONDIALE
  • COMPOSTI INTERMETALLICI
  • RESISTIVITÀ ELETTRICA
  • ELEMENTO CHIMICO
  • NUMERO ATOMICO
Altri risultati per gallio
  • gallio
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    gàllio [Lat. scient. Gallium, der. del cognome latinizz. dello scopritore, P.-É. Lecoq de Boisbaudran] [CHF] Elemento chimico appartenente alla colonna b del III gruppo, 1o periodo (grande) del Sistema periodico degli elementi (metalli terrosi), di simb. Ga, numero atomico 31, peso atomico 69.72 e raggio ...
  • GALLIO
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)
    Eugenio Mariani (XVI, p. 329) Per molto tempo il g. ha costituito un elemento di scarso interesse pratico; si deve all'industria elettronica l'aver trovato interessanti applicazioni che hanno comportato una richiesta del metallo e lo studio di sistemi per la sua estrazione e purificazione, fino a gradi ...
  • GALLIO
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Guido Carobbi . Elemento chimico con simbolo Ga, numero atomico 31 e peso atomico 69.9. Secondo Aston ha due isotopi con masse atomiche 69 e 71 rispettivamente. La sua molecola è monoatomica. Fu scoperto nel 1875 da H. Lecoq de Boisbaudran, mediante l'analisi spettroscopica, in una blenda di Pierrefitte ...
Vocabolario
gàllio
gallio gàllio s. m. [lat. scient. Gallium, der. del cognome latinizzato dello scopritore, il chimico fr. P.-É. Lecoq (fr. coq «gallo»)]. – Elemento chimico, di simbolo Ga, numero atomico 31, peso atomico 69,72, appartenente al terzo gruppo...
gallato²
gallato2 gallato2 s. m. [der. di gallic03]. – In chimica, sale dell’idrossido di gallio, che, in virtù del suo carattere anfotero, con le basi forti si comporta come acido.
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