Gallura

Enciclopedia Dantesca (1970)

Gallura

Adolfo Cecilia

Nome storico che indica la zona nord-orientale della Sardegna, limitata a occidente dal fiume Coghinas e dall'omonimo lago artificiale, e verso sud dalle pendici meridionali dei Limbara; la costa è fronteggiata da molte isole, tra le quali spiccano Caprera e La Maddalena. Il dialetto, il tipo d'insediamento (sparso) e le attività specifiche (aziende agricolo-pastorali a conduzione diretta) ne fanno una regione ben distinta dal resto dell'isola.

Fu uno dei quattro ‛ giudicati ' in cui fu divisa la Sardegna, e fin dal sec. XI costituì un ‛ rennu ' a sé, prima con la sola curatoria di Civita, poi con quelle di Unali, Balariana, Montagna, Bittis, Nuoro. Già sul finire del sec. XI s'iniziarono gl'interventi pisani nelle vicende della G. e della Sardegna in genere, finché, per cause non ben note, il ‛ giudicato ' andò a Lamberto dei Visconti di Pisa, e, quindi, attraverso Ubaldo e Giovanni, pervenne a Nino Visconti: dopo ulteriori vicende, legate ai diritti di successione, la G. fu data a Cagliari e divisa in feudi.

Quali fossero, al tempo di D., i confini della G., non è facilmente determinabile, ma certo i suoi limiti erano più estesi degli attuali. E, quali che fossero, è indubbio che i confini amministrativi dei ‛ giudicati ' subirono, per l'instabilità dei domini feudali, continue mutazioni, anche se, all'origine, i toponimi indicavano unità regionali ben distinte una dall'altra per morfologia e per tipo di economia. Si può comunque affermare che la ripartizione dell'isola in ‛ giudicati ' risale senz'altro a un periodo precedente a quello dell'inizio dell'influenza pisana, ed è anche precedente a una lettera di Gregorio VII, del 1073, nella quale essi risultano ben distinti uno dall'altro. L'origine della quadriripartizione si può, quasi con certezza, far risalire a un periodo compreso tra il sec. VIII e la fine del X o al più l'inizio dell'XI secolo, a quando, cioè, la Sardegna, resasi indipendente dall'impero d'Oriente, dovette provvedere con le proprie forze, e in relazione alla sua struttura fisica, alla propria difesa (Revelli, Italia 191-192).

D., il quale può aver avuto notizie relative alla Sardegna dal suo amico Nino Visconti (sull'eventualità, improbabile, di un suo viaggio nell'isola, si veda Sardegna), cita due volte la G.: in If XXII 82 se ne serve per indicare frate Gomita, / quel di Gallura, titolare, in nome di Nino Visconti, del ‛ giudicato ' che governò assai male; in Pg VIII, ove incontra Nino Visconti e ove il gallo di Gallura (v. 81) sta a indicare le insegne dei Visconti di Pisa (Benvenuto: " nomina autem iudicatum sunt ista ... quartus et ultimus Gallura, sic vocatus a comitibus pisanis, quibus datus fuit iste iudicatus, qui portant gallum pro armatura, de quibus fuit praedictus iudex Ninus, olim expulsus de civitate pisana ").

Per quanto riguarda le vicende storiche della G., e i personaggi ricordati da D., si vedano anche: GOMITA; SARDEGNA; VISCONTI di Pisa; VISCONTI, Nino.

Bibl. - T. Casini, Ricordi danteschi di Sardegna, in Scritti danteschi, città di Castello 1913, 77-138; E. Besta, La Sardegna ai tempi di D., in Studi per D., Milano 1935, 201-221; O. Baldacci, Lo studio dei nomi regionali d'Italia - I nomi regionali della Sardegna, Firenze 1945, passim.

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