GAMBIA

Enciclopedia Italiana (1932)

GAMBIA (A. T., 109-110-111)

Mario SALFI
Camillo MANFRONI
Wallace E. WHITEHOUSE

Territorio dell'Africa occidentale appartenente alla Gran Bretagna e costituito da una striscia, mai più larga di 80 km., lungo le due rive del corso inferiore e dell'estuario del fiume Gambia (v.). Con una lunghezza massima di circa 385 km. in linea retta, la Gambia è tutta racchiusa fra i possedimenti francesi. Consta di una colonia e di un protettorato. La colonia (kmq. 178) comprende l'isola di Santa Maria, il Kombo Britannico, Albreda e l'isola Mac Carthy; la prima è la più importante (kmq. 10,3; ab. 10.000) e in essa si trova Bathurst, la capitale. Il restante territorio (circa 11.200 kmq.) forma il protettorato; il numero degli abitanti, difficile a stabilirsi con esattezza, si aggira intorno a 200.000. Gli Europei, meno di 200, sono commercianti e missionarî, con una leggiera prevalenza dei Francesi sugl'Inglesi.

Il confine della Gambia con i territorî francesi, fissato nel 1891, segue per un tratto, a N. e a S. del fiume, i paralleli di 13° 36′ e 13° 10 N., mentre tutta la rimanente linea di confine corre a 10 km. dal fiume; il confine orientale segue in gran parte il meridiano di 13°47′ O. e taglia il fiume a 10 km. a valle di Yabu Tenda.

La Gambia fu dapprima amministrata dalla Sierra Leone, che se l'annesse formalmente nel 1821; separatasi nel 1843 e riunita di nuovo alla Sierra Leone nel 1866, è divenuta definitivamente una colonia della corona nel 1888. Il potere legislativo della colonia e del protettorato è esercitato da un governatore assistito da un Consiglio legislativo e da un Consiglio esecutivo; il primo consiste normalmente di tre membri ufficiali e tre membri eletti. Commissarî viaggianti sorvegliano i tribunali indigeni, i quali giudicano secondo le leggi e le usanze del paese.

La configurazione del paese offre scarso interesse: fuori della valle principale e di quella di due affluenti del basso Gambia (il Vintang e il Surara Kunda), il paese è un altipiano che non oltrepassa i 70 m. di altezza. La costa è lunga solo 64 km. ed è tutta a S. del fiume: orlata di scogli a nord, diviene bassa e sabbiosa a sud; non vi sono porti all'infuori di Bathurst. Le condizioni climatiche son migliori che nelle altre colonie dell'Africa occidentale, non solo sulla costa, beneficata da salubri brezze marine, ma anche nell'isola Mac Carthy, dove le brezze non giungono. Da novembre a febbraio dura la stagione asciutta, assai gradevole; in aprile e in maggio spirano benefiche brezze di mare; da giugno a ottobre si ha la stagione piovosa, durante la quale il clima è insalubre per gli Europei. Le precipitazioni sono di circa 1250 mm. a Bathurst, col massimo in agosto. L'ottobre è il mese più caldo: temperature superiori a 40° all'ombra furono registrate a Bathurst; all'isola Mac Carthy si arriva a 46°. Casi di malaria, di malattia del sonno e di febbre gialla si verificano tuttora, ma le gravi epidemie sono divenute molto meno frequenti.

La fauna della Gambia non possiede caratteristiche peculiari, e rientra nella fauna della sottoregione occidentale della regione etiopica. Tra i Mammiferi le scimmie vi sono rappresentate dallo scimpanzé, da varie specie di cercopitechi; qualche lemuride; varî pipistrelli tra i Chirotteri. Tra i Rosicanti citeremo gli scoiattoli volanti, varie specie di ghiri e di topi della regione etiopica. Gl'Insettivori hanno parecchie specie di macroscelidi, di potamogali, di toporagni. Fra i Carnivori il leone, varie viverre, sciacalli, proteli. Tra gli Ungulati, l'elefante, l'ippopotamo, molte antilopi, alcune gazzelle. Gli Sdentati sono rappresentati nella Gambia dal pangolino a coda breve; i Sirenidi dal lamantino. L'avifauna è ricchissima con moltissime specie di Passeracei, con Rampicanti tra i quali il turaco dall'elmo, con molti pappagalli, tra i quali il Jako, il pappagallo nano, il pappagallo di Timneh, con molti rapaci tra i quali varî falchi, aquile e il caratteristico serpentario.

Completano il quadro molti trampolieri, gallinacei, palmipedi. I Rettili, gli Anfibî come pure i Pesci di acqua dolce vi sono rappresentati con quella dovizia di forme che è propria alla fauna dell'Africa equatoriale. Così il mondo degl'Invertebrati annovera innumerevoli specie d'insetti, dalle strane forme e dagli smaglianti colori, di ragni, millepiedi, molluschi terrestri e d'acqua dolce, ecc.

La Gambia è abitata da varie tribù di provenienza esterna: i Mandingo, provenienti dal Futa Gialon, commercianti onesti ma alquanto ostili agli Europei; i Fula, provenienti dalla stessa regione, seminomadi dediti all'agricoltura nella stagione piovosa; i Jollof, originarî dell'Africa orientale, i più intelligenti, buoni agricoltori e commercianti, la cui parlata è molto diffusa; i Diola, pagani, viventi in piccole comunità, agricoltori provetti, parchi, laboriosi, poco socievoli, ostili a tutte le altre stirpi.

Il terreno coltivabile della Gambia consiste di laterite, ricoperta da una spessa coltre di suolo alluvionale; le aree sterili sono quelle dove la laterite è allo scoperto o dove si hanno sabbie o paludi. Il prodotto di gran lunga più importante è l'arachide, che può essere facilmente ed estesamente coltivata: nel 1928, sul valore totale di1.178.000 sterline, cui ammontavano le esportazioni, 1.122.000 erano rappresentate dall'arachide, da cui si estrae un olio commestibile. Si esportano anche noccioli di elaeis, ma essi sono raccolti in gran parte fuori del territorio della colonia. La kola si raccoglie in piccola quantità; l'esportazione della fibra di piassava potrebbe essere accresciuta. Invece il caucciù, che era di buona qualità e un tempo veniva esportato, non si raccoglie più a causa delle devastazioni prodotte dall'eccessivo sfruttamento. Non è più esportato neppure l'avorio.

Le industrie indigene sono scarse: vi sono fabbriche di oggetti da vestiario e di rozze terraglie; anche le pelli sono preparate e lavorate con decorazioni di stile locale. Le importazioni (1.235.000 sterfine nel 1928) consistono principalmente in cotonate, riso, noci di kola, metalli, zucchero e tabacco.

Non vi sono ferrovie: la Cape Road si spinge da Bathurst verso ovest e la Government Road (che con le sue diramazioni misura circa 1800 km.) fa il giro di tutta la colonia, e, quantunque non pavimentata, è in buone condizioni. Per le comunicazioni serve principalmente il fiume, sul quale fanno servizio piccoli vapori del governo. I migliori approdi sul Gambia sono: Ballanger, a 193 km. a monte di Bathurst, dove il fiume ha m. 5,50 di profondità; Kuntaur, a circa 250 km. (profondità m. 4,85), Mac Carthy Port e Bassee nell'isola Mac Carthy (profondità m. 3,65), dove affluiscono i prodotti indigeni trasportati a dorso di animali o a spalla d'uomo; i veicoli a ruote sono presso che sconosciuti.

Storia. - Il territorio fu conosciuto in Occidente in seguito aJ) e scoperte dei Portoghesi, quantunque dinnanzi alla foce del fiume sia indubbiamente passato il genovese Vivaldi, partito nel 1291. Nel 1446, sotto gli auspici di Enrico il Navigatore, Tristano Nuño esplorava la foce del fiume, ma ne era respinto dagl'indigeni. A breve distanza Alvise da Ca' da Mosto, unitosi ad Antoniotto Usodimare (1455-56), ne risaliva per buon tratto il corso, e ci lasciava una descrizione molto interessante del paese da lui chiamato Gambra, dei suoi abitanti, coi quali ebbe a sostenere fieri combattimenti, prima di poter pacificamente esplorare e commerciare. Dopo d'allora i Portoghesi frequentarono sempre quella regione, attrattivi dalla ricerca dell'oro, che veniva portato alla costa da popolazioni dell'interno, e anche dal traffico degli schiavi. Ma nel 1588 gl'Inglesi cominciarono a gareggiare coi Portoghesi e la regina Elisabetta diede patenti ad alcuni mercanti di Londra per costituire una compagnia di commercio e sfruttamento della regione. Altre patenti furono concesse da Giacomo I Stuart a una compagnia, che costruì alle foci del fiume un forte, destinato a proteggere i mercanti dalle frequenti sollevazioni degl'indigeni, forse sobillati dai Portoghesi. Quando riarse la guerra con gli Olandesi venne costruito un altro forte, in un'isoletta costiera, che prese il nome di Forte James in onore dell'erede del trono (1664). Continue furono le spedizioni verso l'interno alla ricerca dell'oro, spesso in concorrenza coi Francesi, che dalla contigua regione del Senegal si avanzavano verso E. e verso S. Alla fine della guerra d'indipendenza americana (1783), tra le molte altre convenzioni coloniali tra Francia e Inghilterra, venne anche segnato un accordo per la limitazione delle rispettive sfere di commercio al Senegal e alla Gambia. Una colonia inglese, nel vero senso della parola, non si ebbe ancora; ma solo stabilimenti sotto la protezione dei forti. Quando l'abolizione della tratta degli schiavi, principale fonte di lucro, venne decretata e applicata in tutti gli stabilimenti inglesi, anche la Gambia subì notevoli danni, dai quali l'Inghilterra contava rifarsi tenendosi il Senegal, tolto ai Francesi. Ma il trattato di Vienna del 1815 restituì il Senegal alla Francia, e allora molti Inglesi colà stabiliti fondarono (1816) nell'isola di Santa Maria una vera colonia, che prese il nome di Bathurst, in onore del ministro delle colonie di quel tempo, Enrico conte di Bathurst. Dal 1857 l'Inghilterra ha il pieno ed effettivo dominio del fiume. È da notarsi che i Francesi hanno spesso tentato di farsi cedere dall'Inghilterra la Gambia, che costituisce un enclave nel loro dominio dell'Africa occidentale: ma, quantunque con diversi accordi del 1889 e del 1904 fossero cedute alla Francia le località sul medio corso del fiume, l'Inghilterra non volle mai rinunziare al suo possedimento e ai protettorati che ne dipendono.

Bibl.: C. Lucas, Historical Geography of the British Dominions, III, West Africa, 3ª ed., Colonies, Oxford 1913; G. Mondaini, Storia coloniale dell'epoca moderna, I, Firenze 1916, p. 594; R. Caddeo, Le navigazioni atlantiche di Alvise da Ca' da Mosto, Milano 1928.