Paris, Gaston

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Linguista e filologo (Avenay, Marna, 1839 - Cannes 1903), figlio di Paulin. Avviato dal padre allo studio degli antichi testi francesi, studiò a Bonn con F. Ch. Diez (1856-57) e a Gottinga con E. Curtius (1857-58), quindi all'École des Chartes (1858-61). La sua tesi Étude sur le rôle de l'accent latin dans la langue française (1862) e la "thèse de doctorat" Histoire poétique de Charlemagne, presentata alla Sorbona nel 1865, attirarono l'attenzione degli studiosi sul suo metodo scientifico. Prof. dal 1872 al Collège de France, redattore dal 1866 della Revue critique e fondatore con P. Meyer della rivista Romania (1872), fu uno dei pionieri della filologia romanza in Francia. Accademico di Francia dal 1896, fu socio corrispondente (1878) e poi straniero (1883) dei Lincei. Sostenne la tesi, poi confutata da J. Bédier, secondo la quale le canzoni di gesta deriverebbero da cantilene orali contemporanee ai fatti narrati. Tra le sue opere: La poésie du Moyen Âge (2 voll., 1885-95); La littérature française au Moyen Âge (1888); Penseurs et poètes (1896); Poèmes et légendes du Moyen Âge (1899). Dopo la sua morte furono pubblicati Légendes du Moyen Âge (1903) e, a cura di M. Roques, Mélanges linguistiques (4 voll., 1906-09) e Mélanges de littérature française du Moyen Âge (2 voll., 1910-12).

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