Gelboe

Enciclopedia Dantesca (1970)

Gelboè


Nome (ebraico Gilbōa‛ , greco Γελβουέ, latino Gelböe) di un gruppo di monti della Samaria, in Palestina, non lontano da Bethsan; identificabile con le colline a sud-est della pianura di Esdrelon.

Nella Bibbia è ricordato come teatro della battaglia in cui morirono Saul e i suoi tre figli, per opera dei Filistei. David compose un epicedio (Il Reg. 1, 21) in cui invoca la maledizione di Dio sopra le montagne di G., perché v'erano morti Saul e Gionata, " lo scudo dei forti ".

D. ricorda G. nel sesto esempio di superbia punita, figurato sul pavimento del primo girone (Pg XII 41): O Saùl, come in su la propria spada / quivi parevi morto in Gelböe, / che poi non sentì pioggia né rugiada! (infatti in Reg., citato: " Montes Gelböe, nec ros nec pluvia veniant super vos, / neque sint agri primitiarum "), e inoltre in Ep VI 11, dove paragona la arrongatia... insolens dei Fiorentini alle cime di G., entrambe private della celeste rugiada (roris altissimi... exsortes) perché vollero resistere al decreto divino, Senatus aeterni consulto.