GEMMELLARO

Enciclopedia Italiana (1932)

GEMMELLARO

Giuseppe CHECCHIA-RISPOLI

. Famiglia di scienziati. Carlo (nato a Nicolosi il 14 novembre 1787, morto a Catania il 22 ottobre 1866) fu medico, naturalista e professore dell'università di Catania. Illustrò la fauna del mare di Catania e la flora dell'Etna; ma fu soprattutto un geologo.

In questo campo dedicò la sua attività allo studio dell'Etna e della stratigrafia della Sicilia. Combatté strenuamente la teoria dei crateri di sollevamento e sostenne, contro l'opinione di Leopoldo von Buch, che il Monte Nuovo e gli Astroni sono crateri di eruzione (Vulcanologia dell'Etna, Catania 1855-1860).

Giuseppe, fratello del precedente, vulcanologo anch'esso ed autore del Quadro storico topografico delle eruzioni dell'Etna (1824) e del Sunto del giornale dell'eruzione del 1832 (Catania 1853).

Mario (1793-1839), detto Morabito, fratello maggiore di Carlo, fu vulcanologo e filantropo.

Dell'Etna studiò le cause dell'attuale morfologia, la storia delle eruzioni. Per primo fece osservazioni meteorologiche sull'Etna. Spiegò la formazione dei crateri avventizî e dimostrò che l'Etna non è costituito da un cono unico, ma dall'associazione di due principali: uno, il Mongibello, ancora attivo, l'altro, il più antico, in riposo e smantellato, i cui resti sono da vedersi nel circo che limita la valle del Bove.

Gaetano Giorgio, nato a Catania il 25 febbraio 1832, morto a Palermo il 14 marzo 1904. Figlio di Carlo. Laureato in medicina; a Napoli il contatto con Arcangelo Scacchi determinò un orientamento dei suoi studî verso la mineralogia, geologia e paleontologia; nel 1860 fu nominato professore all'università di Catania e in seguito a quella di Palermo.

Nel 1853 presentò all'Acc. Gioenia la prima parte della Descrizione di alcune specie minerali dei vulcani estinti di Palagonia; alla quale seguirono fra il 1853 e il 1860 Le ricerche sui pesci fossili della Sicilia (Palermo 1856); e quelle sul Graduale sollevamento di una parte della costa della Sicilia tra il Simeto e l'Onobola (1858-1859). Tra i lavori pubblicati dopo il 1860 vanno ricordati gli Studi paleontologici sulla fauna del calcare a Terebratula janitor del nord di Sicilia (1868-1876), ai quali seguirono numerosi altri illustranti le varie faune dei piani dell'era secondaria della Sicilia. Nel 1887 scoprì il paleozoico fossilifero presso Palazzo Adriano e cominciò la sua massima opera: Esame della fauna dei calcari a Fusulina del fiume Sosio, rimasta incompleta per la sua morte. Egli fu il primo a studiare una fauna di Ammoniti del Permico, che collegandosi con elementi del Carbonico e con altri del Triassico stabiliscono le relazioní tra Ammoniti paleozoici e mesozoici permettendo di tentare una classificazione su base filogenetica di questi organismi. Nel 1904 pubblicò infine un'interessante monografia sul Trias superiore della regione occidentale della Sicilia. Creò il Museo geologico dell'università di Palermo.

Mariano, nato a Palermo il 18 dicembre 1879, morto ivi il 26 giugno 1921. Figlio di Gaetano Giorgio, si dedicò agli studî di paleontologia e di geologia.

Fra i suoi scritti si ricordano: Nuove osservazioni paleontologiche sul Titonico inferiore della provincia di Palermo (Palermo 1909), Sui fossili degli strati a Terebratula Aspasia della contrada Rocche Rosse presso Galati (continuazione del lavoro del padre, Palermo 1911); Il Trias nei dintorni di Palermo (Palermo 1921), ecc.