GENERE DEI NOMI

La grammatica italiana (2012)

GENERE DEI NOMI


L’italiano distingue due generi grammaticali: il maschile e il femminile.

Nel caso di esseri animati, il genere grammaticale corrisponde al sesso dell’uomo o dell’animale indicato

scultore (maschile) ▶ scultrice (femminile)

gatto (maschile) ▶ gatta (femminile)

Nel caso di oggetti non animati, il genere grammaticale invece è dovuto a una convenzione esclusivamente linguistica

ricordo, vertice, cappotto (maschile)

poltrona, fiaba, maglia (femminile)

In alcuni casi, il genere maschile o femminile può essere prevedibile in base all’appartenenza ad alcune categorie.

• Tendono a essere femminili:

– i nomi dei frutti

la pesca

la mela

la pera

– i nomi di scienze, discipline e concetti astratti

la chimica

la grammatica

la pace

– i nomi che indicano attività militari

la guardia

la guida

la pattuglia

– i nomi di città, isole, regioni, stati, continenti e delle associazioni sportive

la Firenze medicea

la Corsica

la Francia

l’Africa

la Juventus

• Tendono a essere maschili:

– i nomi degli alberi

il melo

il pero

l’abete

– i nomi dei metalli e degli elementi chimici

l’oro

lo iodio

l’ossigeno

– i nomi dei mesi e dei giorni della settimana

un luglio assolato

il venerdì

– i nomi di mari, monti, laghi, fiumi

il Mediterraneo

il Cervino

il Trasimeno

il Po

– i nomi di vini

l’Aglianico

il Valpolicella

il Chianti

– i nomi dei punti cardinali

il nord

il sud

il ponente

– i nomi di preghiere

l’Angelus

il Credo

il Padrenostro

In generale, la distinzione tra maschile e femminile è data dalla terminazione delle parole (considerata, ovviamente, al singolare).

• Sono maschili:

– quasi tutti i nomi con desinenza in -o

lo specchio

il futuro

– i nomi (in gran parte di origine straniera) terminanti in consonante

il computer

il radar

il provider

– alcuni nomi con desinenza in -a, soprattutto di origine greca e di uso tecnico o scientifico

il dramma

l’➔asma

l’➔eritema

l’➔enfisema

il karma (dal sanscrito)

• Sono femminili:

– la quasi totalità dei nomi con desinenza in -a

la ciliegia

la vita

la gioia

– molti dei nomi con desinenza in -i

la sintassi

– i nomi terminanti in - e -

la falsità

la virtù

I nomi con desinenza in -e possono essere a seconda dei casi maschili o femminili

il mare

la nave

un ente

Vi sono poi alcuni casi particolari che riguardano il genere dei nomi.

• Alcune parole (come insegnante, giornalista, fisiatra, amante) hanno un’unica forma invariabile per il maschile e il femminile e il genere può essere segnalato dall’articolo o dalla presenza di un aggettivo (➔genere comune).

• Alcune parole (soprattutto nomi di animale come tigre, gorilla) presentano un’unica forma invariabile sia per l’esemplare maschio, sia per l’esemplare femmina, e l’unico modo per distinguere il maschio dalla femmina è esplicitare questa informazione, come in tigre maschio, medico donna (➔genere promiscuo).

• Alcune parole sono soggette a un falso cambio di genere e nell’apparente passaggio dal maschile al femminile assumono in realtà un diverso significato, come il busto / la busta, il palmo / la palma, il manico / la manica ecc. (➔alternanza di genere e di significato).

• Alcune parole hanno un doppio plurale maschile e femminile, ciascuno con una diversa sfumatura di significato, come labbri e labbra, bracci e braccia, muri e mura ecc. (➔plurali doppi).

• Alcune parole presentano forme del tutto diverse per il maschile e il femminile, come maschio / femmina, toro / vacca (➔nomi indipendenti al maschile e femminile).

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