Geometria non archimedea

Enciclopedia della Matematica (2013)

geometria non archimedea


geometria non archimedea geometria in cui non vale l’assioma di Archimede, secondo cui dati due segmenti di diversa lunghezza esiste sempre un multiplo del minore che supera il maggiore. Un esempio di geometria non archimedea è fornito dal matematico italiano G. Veronese, che introdusse tale tipo di geometria in una memoria del 1891: in un piano α si considera un fascio di rette parallele all’asse x, e quindi di equazioni y = h per qualche hR, e si definisce la relazione ≤ tra i punti del piano, d’ordine totale, in questo modo:

• se i punti A e B appartengono alla stessa retta del fascio, AB se e solo se xAxB;

• se i punti A e B appartengono a rette diverse del fascio, AB se e solo se yAyB.

Si definisce segmento, in tale geometria, ogni insieme s(PQ) così definito: s(PQ) = {A ∈ α: PA e AQ}, ma si identifica s(QP) con s(PQ). Si considerano ora i punti R e S di ordinate yR = yS = yh e con RS e il punto T di ordinata yT > yh. Definiti la congruenza, il confronto tra segmenti e il loro trasporto in modo analogo a quello del piano ordinario, si può definire il multiplo di un segmento s(RS) secondo il numero naturale n come il segmento s(RX), in cui X è un altro punto del piano, ancora di ordinata yh, che risulta dal trasporto, effettuato n −1 volte sulla sua stessa retta, del segmento s(RS). Supposto s(RS) < s(RT), nessuno dei successivi multipli s(RX1), s(RX2), …, s(RXn) del segmento s(RS) può superare il segmento s(RT) perché comunque, qualunque sia i, risulta XiT perché yh < yT. Pertanto, in tale geometria non vale l’assioma di Archimede.

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TAG

Assioma di → archimede

Numero naturale

Fascio di rette

Ordine totale

Asse x