ROMNEY, George

Enciclopedia Italiana (1936)

ROMNEY, George

Arthur Popham

Pittore, nato a Beckside, nel Cumberland, il 15 dicembre 1734, morto a Dalton il 15 novembre 1802. Figlio d'un fattore e carpentiere, il R. ebbe scarsa istruzione generale. Nel 1755 divenne apprendista presso un pittore ritrattista ambulante; dopo aver lavorato per 4 anni nei dintorni di Kendal accumulò 100 sterline con le quali si recò nel 1762 a Londra. Ottenne qualche successo iniziale e fu così in grado di attuare il progetto di visitare l'Italia. Partì nel 1773 in compagnia del miniaturista O. Humphrey e nel 1775 tornò in Inghilterra, dove ben presto acquistò larga fama come ritrattista. Per più di un ventennio il R. trascorse ogni anno la tarda estate a Eartham, nella residenza di campagna del letterato Hayley, che lo spinse a progetti ambiziosi di opere d'immaginazione. A Londra, invece, tutto il suo tempo era lucrosamente occupato dall'attività di ritrattista. Il R. partecipò col Reynolds, il West e altri pittori al progetto d'una galleria shakespeariana, iniziata nel 1786 dall'alderman John Boydell. Nel 1782 il R. conobbe Emma Hart, più tardi lady Hamilton, amante di lord Nelson. Questa notoria bellezza posò per lui in varie fogge, come baccante, come Cassandra, come Natura, come Circe, come Sensibilità e questi quadri sono tra i più noti e i più attraenti del R.

La sua sensibilità e la sua tendenza a rimanere appartato, distolsero il R. dall'entrare alla Royal Academy o dall'esporre i suoi quadri alla pubblica critica. Aspirava sempre a dipingere grandi opere d'immaginazione, per la maggior parte delle quali tuttavia non andò oltre la fase di schizzi preliminari, nei quali egli mostra spesso potenza e intensità; però, sebbene si lamentasse della necessità di dipingere ritratti, mancava in modo palese delle qualità richieste dalla composizione. Le sue ambiziose pitture destinate a illustrare le opere di Shakespeare e di Milton, non sono migliori degli analoghi tentativi del Reynolds.

Come ritrattista, il R. è disuguale: talvolta rivaleggia col suo competitore, ma gli mancavano le qualità intellettuali e la raffinatezza di gusto che caratterizzano tutti i ritratti del Reynolds; maneggiava il pennello con vigore e abilità, ma il suo colore è talvolta duro e crudo. È assai bene rappresentato nella National Gallery, nella Tate Gallery, nella collezione Wallace, e nella National Portrait Gallery e una visione della sua opera si ebbe all'esposizione dell'arte inglese tenutasi nel 1934 alla Royal Academy (v. inghilterra, XIX, tav. LXVIII).

Bibl.: W. Hayley, The Life of G. R., Chichester 1809; J. Romney, Memoirs of G.R., voll. 2, Londra 1830; Dict. of Natinonal Biography, XLIX, ivi 1897; H. Ward e W. Roberts, R. A biographical and critical Essay with a Catalogue raisonné of his Works, voll. 2, ivi 1904; R. Davies, R., ivi 1914; B. L. K. Henderson, G. R., ivi 1922; G. Pauli, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVIII, Lipsia 1934 (con bibl.).

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata