GERUSALEMME

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)

GERUSALEMME

Sandro Filippo Bondì

(XVI, p. 833; App. III, I, p. 743; IV, II, p. 56)

Archeologia. - Le ricerche archeologiche condotte a G. nell'ultimo decennio da varie missioni israeliane hanno chiarito i modi di sviluppo dell'insediamento nelle diverse fasi storiche. Per l'età più antica, la missione diretta da Y. Shiloh e operante nella ''città di David'' ha rinvenuto ceramiche dell'età calcolitica e del Bronzo Antico (metà del 4°-inizi del 3° millennio a.C.) che costituiscono le prime testimonianze sulla frequentazione umana a Gerusalemme. La stessa missione ha messo in luce ampi tratti delle più antiche mura di cinta della città, risalenti al 18° secolo a.C., e resti poderosi di una fortezza di età ''canaanaica'' (14°-13° secolo a.C.). Tra le scoperte relative all'epoca di Salomone (10° secolo a.C.) è notevole una massiccia struttura a gradoni impiantata, con funzioni difensive, sulle precedenti fortificazioni. Forse in quest'area è da localizzare il settore della città indicato nella Bibbia col nome di ''Ophel''.

Le maggiori scoperte, comunque, si riferiscono alla fase di notevole sviluppo compresa tra l'8° secolo a.C. e la distruzione del Primo Tempio (586 a.C.), durante la quale G. arriva a estendersi sulla collina occidentale. Gli scavi hanno posto ampiamente in luce il nuovo circuito delle mura di cinta, fatte erigere dal re Ezechia, e quartieri residenziali edificati su appositi terrazzamenti ai piedi e all'esterno delle mura stesse. Per ciò che concerne l'età persiana (6°-4° secolo a.C.) si segnala il rinvenimento di una singolare struttura a columbarium, mentre per l'epoca ellenistica sono state individuate opere artificiali di terrazzamento della fine del 2° secolo a.C., destinate ad assicurare nuovi terreni coltivabili alla città; tale genere di interventi prosegue anche nelle successive fasi romana e bizantina.

A quest'ultimo periodo si riferiscono in specie importanti scoperte effettuate da un'altra missione israeliana, diretta da N. Avigad, che ha posto in luce nel quartiere ebraico della città vecchia un nuovo settore del cardo di G. bizantina, con un portico colonnato, botteghe e canalette di drenaggio. Una terza missione israeliana, diretta da E. e B. Mazar, ha rinvenuto notevoli resti di un complesso costituito da una torre, un vano centrale contenente vari pithoi e una porta a 4 vani; esso faceva evidentemente parte delle fortificazioni dell'Ophel e del Millo e si data all'8°-6° secolo a.C. Va infine segnalato che nell'area nord-est di G. un'équipe israeliana diretta da S. Gibson ha individuato tracce consistenti di attività rurali risalenti fino all'età neolitica, con un'accentuazione notevole tra l'età del Ferro e l'epoca bizantina.

Bibl.: Per panorami complessivi sulle recenti ricerche archeologiche a G.: N. Avigad, Gerusalemme. Archeologia nella città santa, Roma 1986; P. Matthiae, Scoperte di archeologia orientale, Roma-Bari 1986, pp. 195-211. Per gli scavi nella ''città di David'' relativamente agli anni 1978-82: Y. Shiloh, Excavations at the City of David, i. 1978-1982, Gerusalemme 1984; per gli anni successivi: Id., Jerusalem, City of David, 1983, in Israel Exploration Journal, 34 (1984), pp. 57-58; Id., Jerusalem, City of David, 1984, ibid., 35 (1985), pp. 65-67; Id., Jerusalem, City of David, 1985, ibid., 35 (1985), pp. 301-03. Per gli scavi nel quartiere ebraico della città vecchia: N. Avigad, Jerusalem. The Jewish Quarter of the Old City, ibid., 29 (1979), pp. 200-01. Per i rinvenimenti nell'area dell'Ophel: E. Mazar, Ophel Excavations, Jerusalem 1986, ibid., 37 (1987), pp. 60-63. Per la prospezione sugli insediamenti rurali: S. Gibson, Jerusalem (North-east), Archaeological Survey, ibid., 32 (1982), pp. 156-57.

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